14 ottobre 1989 - Giro di Lombardia

Alla partenza sole splendente. Sul Ghisallo emergono Calcaterra, Lauritzen e Flicher che transitano nell'ordine in vetta con 1'38" di vantaggio su Magnano e 2'28" sul gruppo. I fuggitivi insistono di comune accordo finché sul valico di Esino Lario se ne va da solo Lauritzen il quale in vetta vanta 1'10" sul plotone che recupera terreno in discesa ed il battistrada viene raggiunto poco dopo Lecco. In vista di Calolziocorte scatta Pagnin nella cui scia a sorpresa si lancia Rominger: i due conquistano qualche centinaio di metri ed iniziano la Valcava al comando ma sulle prime rampe della salita allunga Rominger che rimane ben presto da solo al comando. Lo svizzero è scatenato, accumula un buon vantaggio mentre alle sue spalle i favoriti tergiversano e si presenta in vetta con 1'45" di margine su Winterberger, Y. Madiot e Zimmermann; a 2'10" Hampstean, Roosen, Robeet, Fignon e Mottet; a 2'40" un gruppetto con Bugno e Volpi. Valcava quindi estremamente selettiva come da tradizione ma mancano ancora 101 km al traguardo e tutto può ancora accadere. In discesa infatti gli inseguitori si riuniscono in un unico gruppo di 26 corridori dove figurano tutti i principali favoriti i quali però non trovano l'accordo e si marcano strettamente. Allora Delion e Roosen sulla Valpiana si lanciano al contrattacco mentre alle loro spalle perdono contatto dal gruppo inseguitore Van Lancker, Fondriest, Alcala e Millar. Rominger insiste ma appare un pò titubante, probabilmente è incerto sul da farsi e si mantiene in testa con la speranza di costituire un buon punto d'appoggio al compagno Bugno. Lo svizzero comunque in vetta alla Valpiana (72 km alla conclusione) precede di 1'05" Delion e Roosen, il gruppo (con Bugno ancora tranquillo) si trova a 2'02" ma i favoriti tornano a guardarsi, rallentano tanto che alla fine della discesa il loro ritardo dal battistrada è salito a 3'15". A 45 km dal traguardo Rominger vanta ancora 1'10" sulla coppia Delion-Roosen; a 3'18" Siboni, Alcala, Pagnin e Robeet; a 4'25" il gruppo con i favoriti. Rominger fila via con grande autorità, Delion e Roosen non riescono a recuperare, qualche altro coraggioso (tra cui Chiappucci, Ballerini e Golz) prova a muoversi ma è ormai troppo tardi. Ad Arcore infatti il fuggitivo ha portato il suo margine a 1'55" nei confronti di Delion e Roosen, a 4'08" si trova il gruppetto con Pagnin, a 5'18" un altro plotoncino comprendente Chiappucci e Ballerini a 5'35" il gruppo. La corsa non ha più storia; gli ultimi km rappresentano una passerella trionfale per Rominger che va così a conquistare una splendida vittoria, firmando un'impresa esaltante al termine di una fuga solitaria di ben 113 km (la più lunga azione isolata vincente in un'edizione del dopoguerra).
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