15 ottobre 1988 - Giro di Lombardia

Alla partenza splende il sole tra le nuvole dopo che la pioggia è caduta nella nottata. Sul Ghisallo si mettono in evidenza Chiappucci, Fregonese e C. Vandelli ma in discesa vengono ripresi e la corsa rimane tranquilla fino al valico di Esino Lario dove Fondriest attacca deciso. Il Campione del Mondo allunga seguito soltanto da Tolhoek e Chiappucci; i tre insistono, il gruppo temporeggia e in breve il suo ritardo sfiora i 2'. La situazione non si modifica né in discesa né sul Colle Balisio anche se la Chateau d'Ax organizza un inseguimento forsennato: all'inizio della Valcava i tre battistrada hanno 1'48" su Calcaterra e 1'57" sul gruppo. Sulla salita più impegnativa della corsa Tolhoek e Chiappucci cedono, Fondriest soffre e Bugno forza il ritmo mentre perdono terreno tra gli altri anche Anderson, Golz, Lemond, Zimmermann e Millar. La selezione è già notevole quando improvvisamente si lancia al contrattacco Mottet che si trascina dietro soltanto Roosen, il gruppetto dei migliori si fraziona e i due attaccanti proseguono con grande decisione. A due km dalla vetta Fondriest mantiene 34" di margine su Mottet e Roosen i quali però recuperano costantemente finché a 900 metri dal culmine della salita il battistrada viene ripreso e superato. In vetta alla Valcava Mottet e Roosen transitano al comando con 12" su Fondriest; a 50" Bugno, Lejarreta e Hampstean; a 1'06" Baronchelli, a 1'15" Gianetti con in scia Chiappucci e Rominger. Non appena inizia la discesa, Roosen fora ed è costretto a fermarsi; Mottet rimane così da solo al comando e si scatena in un forcing eccezionale che gli consente di guadagnare rapidamente terreno mentre gli inseguitori temporeggiano. Al rifornimento di S. Omobono il margine del fuggitivo sfiora i 2' ed alle sue spalle si continua a tergiversare, con Bugno che sembra aspettare il compagno Rominger mentre Fondriest è stanco e soltanto Lejarreta e Roosen provano ad organizzare al rincorsa. Mottet insiste anche sulla Valpiana, non mostra cedimenti e il suo margine aumenta ancora tanto che in vetta i primi inseguitori (Bugno, Rominger, Lejarreta, Baronchelli, Rota, Roosen, Cassani e Delion) accusano ben 3'20" di ritardo. Mancano tuttavia ancora 72 km all'arrivo, tutto può ancora accadere anche se Mottet si dimostra molto forte e convinto delle sue possibilità al punto da prendersi il lusso di cambiare bicicletta per utilizzare un mezzo con rapporti più lunghi ed adatto quindi alla pianura. A 45 km dalla conclusione, in seguito alla spinta di Bugno e Rominger, gli inseguitori hanno ridotto a 2'18" il loro ritardo ed a 30 km a 2'05". Tuttavia il francese tiene e a 20 km dall'arrivo mantiene ancora 1'33" di margine, Bugno rilancia l'azione ma non trova grande collaborazione e a 10 km da Corso Venezia il ritardo degli inseguitori è ancora di 1'31". La corsa è praticamente finita, Mottet percorre gli ultimi km senza problemi e va a cogliere la più bella vittoria della sua carriera al termine di una fuga solitaria di ben 101 km che sembra riportare ai tempi eroici del ciclismo.
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