15 ottobre 1983 - Giro di Lombardia

Pioggia alla partenza e prima fuga importante dopo una settantina di km, autori Gisiger e Clivati i quali conquistano un vantaggio massimo di 5'18" e si presentano al comando anche a Menaggio dove si comincia a salire verso il Passo d'Intelvi. A Porlezza Gisiger rimane da solo in testa alla corsa ma il gruppo è sempre più vicino ed a Claino (dopo 116 km di fuga) il fuggitivo viene ripreso. Il gruppo sale verso S. Fedele e attaccano Criquielion e Munoz che transitano in vetta con 22" di margine sui più immediati inseguitori (tra i quali Moser, Lejarreta, Roche, Kelly, Lemond e Contini) mentre Saronni si trova a 52" ma in discesa rientra prontamente tra i primi che intanto si sono ricompattati. Si risale subito però verso Schignano, Lejarreta e Ruperez forzano l'andatura a più riprese, Saronni perde nuovamente contatto, stavolta è crisi profonda e in vetta accusa 1'22" di ritardo da un gruppo composto da una trentina di unità. Sul lungolago la situazione appare ancora incerta; Saronni non riesce a rientrare, davanti i battistrada si guardano e ne approfitta Chinetti che si avvantaggia ma viene ripreso all'inizio del S.Fermo. Sulla salita il primo ad attaccare è Munoz che conquista in breve una quindicina di secondi; dietro Van der Poel si lancia al suo inseguimento in compagnia di Seiz e Pedersen mentre Argentin perde terreno e Moser resiste a fatica. Munoz mantiene una decina di secondi di margine e transita per primo in vetta ma alle sue spalle si è riformato un gruppetto con tutti i migliori (escluso Argentin, Prim e Baronchelli) che si tuffano vertiginosamente su Como. Munoz resiste al comando ma è visibilmente stanco, si volta, prova a resistere ma a 2 km dalla conclusione viene raggiunto. Al comando sono 18 uomini tra cui Moser, Lemond, Van der Poel, Kelly, Kuiper, Roche, Chinetti, Contini e Anderson; si prepara quindi uno sprint affollato ed incerto quando poco prima dell'ultimo km Kuiper tenta in contropiede. Seiz è alla sua ruota ma si rialza ed è Moser che chiude il "buco", con Kelly prontissimo a lanciarsi nella scia del campione trentino. Kuiper resiste, sotto lo striscione dell'ultimo km è ancora al comando ma il suo margine è di poche decine di metri; comunque non demorde, rilancia l'azione e si presenta in testa sul rettilineo finale con pochi metri di vantaggio. Alle sue spalle Glaus, con a ruota Moser, Kelly e tutti gli altri, guida la fila degli inseguitori ma non riesce a raggiungere Kuiper che ai 200 metri è ancora in testa. Esce quindi Moser trascinandosi dietro Kelly e Lemond; Kuiper prosegue la sua tenace azione sulla sinistra della strada, Moser si lancia verseo il centro ma al suo interno avanza Kelly mentre anche Van der Poel e Lemond cercano spazio. Ai 100 metri ben sei uomini (Kuiper, Lemond, Kelly, Moser, Glaus e Van der Poel) si trovano praticamente sulla stessa linea, ai 50 metri ancora Kuiper leggermente avanti mentre Glaus comincia a cedere; ai 20 metri anche Moser perde terreno. A cinque metri dall'arrivo Kuiper è rimontato da Kelly e Lemond che trovano il guizzo giusto e piombano sul traguardo affiancati. L'incertezza regna sovrana per alcuni secondi, nessun segno di vittoria da parte dei due atleti, non si sa chi ha vinto. Bisogna aspettare il replay televisivo per verificare che Kelly ha tagliato per primo il traguardo e conquistato la sua prima importante classica.
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