18 ottobre 1980 - Giro di Lombardia

Partenza alle 9.15, piove e fa freddo. Gli scatti iniziali portano alla ribalta Bertacco che transita da solo in vetta al Ghisallo con 1'20" di margine. Continua a piovere a dirotto ma gli atleti si danno battaglia e sul Colle Balisio il gruppo si ricompone. In contropiede allunga poi Sgalbazzi cui si accoda Duclos-Lassalle che rilancia l'azione con foga tanto che i due conquistano un vantaggio massimo di 4'33". A Porlezza però Sgalbazzi cede e sul Passo d'Intelvi (sotto la pioggia ancora battente) Duclos-Lassalle perde terreno, viene raggiunto e superato. Al comando si forma così un gruppetto di dieci corridori: Baronchelli, Contini, Ceruti, Panizza, Beccia, De Rooy, Peeters, Vandenbroucke, Kuiper e De Wolf ai quali si aggiungono in discesa anche Fuchs, Chinetti, Van den Haute e Jones. I 14 battistrada affrontano al comando la salita verso Schignano dove Kuiper è il primo a tentare l'azione di forza. Contini si lancia nella sua scia ed il plotoncino si spezza. Scatta poi De Wolf, subito controllato da Baronchelli il quale però sembra soffrire più del previsto ed è costretto a correre in difesa. A poche centinaia di metri dalla vetta allunga nuovamente De Wolf trascinandosi a ruota Peeters e Chinetti mentre Baronchelli cede e neppure Contini riesce a reagire positivamente. I tre attaccanti transitano in vetta con una ventina di secondi di margine ed affrontano la pericolosissima discesa a tutta velocità. Gli inseguitori invece temporeggiano, Baronchelli è in crisi, Panizza e Contini (colpito da crampi) tergiversano anche se ad Argegno si trovano comunque ancora a 30" dal trio di testa insieme a Ceruti, Beccia, Vandenbroucke, De Rooy e Kuiper. Si torna sul lungolago sotto un vero e proprio nubifragio, con le auto della "carovana" costrette ad accendere i fari. Grazie al forcing di De Wolf ed al disaccordo tra gli inseguitori il vantaggio dei fuggitivi ai piedi del S.Fermo oscilla intorno al minuto, sull'ultima salita Chinetti tenta un timido allungo ma viene presto controllato e tutto rimane invariato fino in vetta dove i tre battistrada vantano 1'27" di margine e si tuffano velocissimi in discesa per andare a giocarsi la vittoria in volata; Peeters lancia lo sprint da lontano, Chinetti zigzaga a più riprese cercando il varco giusto ma è Alfons De Wolf a dimostrarsi il più fresco. Il belga infatti balza nettamente in testa e taglia per primo il traguardo con mezza bicicletta di vantaggio, conquistando il primo successo importante della sua carriera. Una corsa massacrante e durissima con solo 17 classificati (record negativo del dopo-guerra) con il vincitore che si è dimostrato indubbiamente il più meritevole.
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