26 ottobre 1947 - Giro di Lombardia

Partenza alle 10.10 sotto una fitta pioggia e primo serio tentativo di fuga ad opera di tre coraggiosi, Ortelli, De Santi e Croci-Torti, che transitano a Varese con 1' di vantaggio sul gruppo. Sul Brinzio i fuggitivi vengono ripresi ed il plotone transita compatto al secondo passaggio da Varese. La corsa, nonostante il maltempo, è comunque vivace e sulla rampa di Binago attaccano in nove: Cottur, Leoni, Teisseire, De Santi, Feruglio, Bresci, Seghezzi, Camellini e Maggini. Anche questo tentativo è di breve durata e tutto torna tranquillo fino alla periferia di Erba quando parte deciso Fiorenzo Magni, seguito subito dal compagno di squadra (Viscontea) Bizzi. Al rifornimento di Asso il loro vantaggio è già di un minuto e Coppi capisce che non è il caso di temporeggiare, allora allunga sorprendendo tutti e in particolare Bartali. Sulla Valbrona Bizzi è in difficoltà e Magni si lancia da solo al comando, ma a poche centinaia di metri dalla vetta Coppi piomba sul fuggitivo. Non piove più e i due si tuffano velocissimi sul lungolago dove Coppi forza l'andatura e prima di affrontare il Ghisallo stacca Magni. Il gruppo di Bartali è segnalato a 2' ma Gino tenta la riscossa in salita; lungo l'ascesa forza il ritmo e raggiunge Magni insieme al coriaceo De Zan. Dopo tre km di salita Coppi fora e riparte dopo una quarantina di secondi, ma non si affanna, rimane tranquillo, prosegue con il suo ritmo e il vantaggio di stabilizza sui 2'. In vetta al Ghisallo Coppi ha 2'15" su Bartali, 2'45 su De Zan, 3'15" su Magni. La corsa sembra decisa e così è perchè Coppi non ha cedimenti, mentre dietro Bartali, che ha affrontato la discesa in tranquillità, viene raggiunto da De Zan. Dopo una fuga solitaria di 70 km Coppi entra nell'Arena, per il suo bis nel "Lombardia", con la maglia tricolore fradicia e il viso annerito dal fango, lasciando al pubblico un'immagine veramente suggestiva ed indimenticabile.
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