19 marzo 1943 - Milano-Sanremo

Il tempo è più che buono e la temperatura accettabile quando alle otto e un quarto le autorità meneghine danno il via ai cinquantacinque partenti. Al seguito della corsa, e anche questo è un sintomo di disagio, c'è solamente un ristrettissimo numero di vetture. Nei pressi di Casteggio evadono Canavesi, Zuccotti, Introzzi, Pontisso, Berteotti, Fazio e Nardini. I temerari attaccanti viaggiano di buona lena e ad Ovada portano il loro vantaggio a più di tre minuti. Nella successiva salita del Turchino cedono Pontisso, Zuccotti e Introzzi, mentre a Masone rientrano sui superstiti della fuga iniziale gli scatenati Ortelli, Crippa, Bertocchi, Marangoni e De Benedetti. Ortelli si aggiudica il premio della montagna precedendo di pochi metri Canavesi e tutti gli altri. Al termine della discesa si riportano sui primi anche Bresci, Bizzi e Cino Cinelli; ma dietro ci si organizza e in fasi successive rientrano anche altri corridori cosicché ad Albisola ed ancor più a Spotorno troviamo un gruppo molto numeroso. Tutto da rifare quindi. Dopo qualche chilometro di relativa tranquillità c'è la selezione dei Capi. Qui i più freschi tentano di sparare le loro ultime cartucce, ma ormai tutti hanno capito che si va verso uno sprint di gruppo. Infatti circa una ventina di corridori si attrezzano per arrivare nelle migliori condizioni possibili sotto lo striscione. Diventa allora determinante il gioco di squadra. La Bianchi non chiede di meglio che prendere in mano le operazioni, ma anche la Legnano è ottimamente rappresentata con Favalli, Ricci e Bartali. L'uomo più temuto è il velocista Quirino Toccaceli che corre per il giovane gruppo della Olmo e si trova però senza compagni. Ad un paio di chilometri dal traguardo, Fiorenzo Magni, Leoni, e Servadei si sacrificano per la causa bianco celeste e tirano magistralmente la volata per il veloce Cinelli che li ripaga con una prestigiosa vittoria. Secondo addirittura un altro della Bianchi, Glauco Servadei che relega al terzo posto il pronosticato Toccaceli.

tratto da:
C'era una volta la Milano-Sanremo, Carlo Delfino, Grafica D.G.S., Varazze, 1999
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