Storia di Fausto Coppi

Fausto Angelo Coppi nasce a Castellana (AL) il 15 settembre 1919 ed è stimato, a ragione, il primo campione del ciclismo moderno. La sua può essere considerata una grande storia sportiva ed umana. In un'Italia che usciva distrutta da una guerra persa, le sue imprese sulle strade del Giro d'Italia e del Tour de France e le sue sfide con Gino Bartali entrano nell'immaginario collettivo e dividono in due il paese: bartaliani da una parte e coppiani dall'altra. La morte prematura nel 1960, a soli 40 anni, contribuisce ancor di più a consegnare il campionissimo alla leggenda. Coppi, dopo una breve carriera dilettantistica, passa professionista nel 1939. L'anno dopo è alla Legnano ed il suo compito è fare da gregario al Giro d'Italia a Gino Bartali, ma sarà invece il più giovane, Coppi, ad aggiudicarsi il Giro dando il via al dualismo che proseguirà per almeno quindici anni. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale toglie a Coppi gli anni della giovinezza. Fausto parte per il fronte ed è fatto prigioniero dagli inglesi. Nel 1946, quando riprende l'attività, ha 27 anni e sarà protagonista del ciclismo mondiale almeno fino al 1955. Coppi non è un corridore dotato di volata: le sue vittorie avvengono tutte in solitaria, spesso al termine di fughe lunghissime in cui gli avversari rimangono esterrefatti da tanto strapotere. Tra le tante imprese solitarie, due sono quelle che più di tutte esaltano i milioni d'ascoltatori attaccati alla radio (ancora la televisione non trasmetteva): la Milano - Sanremo del 1946 e la Cuneo - Pinerolo del Giro del 1949. La Milano - Sanremo del 1946 è la prima vera corsa dopo la fine della guerra. Coppi attacca, insieme con altri tre coraggiosi, dopo soli 10 km. Man mano che la corsa si avvicina al Passo del Turchino con Fausto resta solo il francese Tessiere. Sul Turchino il campionissimo s'invola tutto solo e compie gli ultimi 150 km giungendo al traguardo con oltre 14 minuti sul secondo, Tessiere, che nel frattempo aveva resistito all'attacco del gruppo. La Cuneo - Pinerolo di 254 km è forse il capolavoro di Coppi. Cinque sono i colli da scalare, il Maddalena, il Vars, l'Izoard, il Monginevro ed il Sestriere. Coppi attacca subito ed affronta i 5 passi, ben 190 km e circa 8 ore di corsa, in perfetta solitudine, raggiungendo, nonostante 5 forate, Pinerolo, dopo quasi 9 ore e 30 minuti, con un vantaggio su Bartali di 11' e 53". Terzo è Martini a 19'e 14". Coppi è un corridore completo: vince in linea, a cronometro e a tappe. Il suo albo d'oro è secondo, nonostante la guerra, solo a quello di Eddy Merckx:
5 Giri d'Italia
2 Tour de France 1 Campionato del Mondo su strada
5 Giri di Lombardia
3 Milano - Sanremo
1 Parigi - Roubaix
1 Freccia - Vallone
2 G.P. Nazioni a cronometro
3 Campionati italiani su strada
Record dell'ora nel 1942
2 Campionati del Mondo dell'inseguimento
oltre a numerosissime altre competizioni nazionali.
Dal 1955 inizia il declino. L'età e le numerose fratture riportate durante la carriera si fanno sentire. Fausto continua ma i risultati non arrivano più. Nel 1960, a quarant'anni, dovrebbe correre ancora, ma in una vacanza in Africa, alla fine del 1959, contrae la malaria. Morirà a Tortona il 2 gennaio 1960 circondato dalla commozione di un'intera nazione.
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