8 ottobre 1977 - Giro di Lombardia

Alla partenza piove a dirotto, freddo e strade allagate, si preannuncia una giornata micidiale. Caiumi e Viejo si mettono subito in mostra, attaccano, ed in vetta al Ghisallo hanno quasi 3' di vantaggio sul gruppo. La marcia dei fuggitivi prosegue di buona lena anche sul lungolago e perdono terreno solo sul Colle Balisio in vetta al quale transitano con 1'35". Le pessime condizioni atmosferiche provocano intanto numerosi ritiri, tra cui Thevenet, e il plotone è ormai ridotto ad una settantina di unità quando la Scic e la Sanson cominciano ad inseguire con convinzione. A Porlezza i due battistrada vengono raggiunti dopo una fuga di 145 km e sul Passo d'Intelvi la Scic forza l'andatura: sotto la pioggia battente il gruppo si fraziona notevolmente e si segnala soprattutto Saronni che si porta spesso in testa a scandire il passo. In vetta De Muynck precede un brillante Moser e Saronni ma al comando si è formato un gruppetto con una quindicina di unità dove figurano tutti i migliori, a cominciare da Maertens e De Vlaeminck intenti soprattutto a controllarsi a vicenda per la classifica del "Superprestige". La discesa viscida tradisce Beccia che cade ed è costretto al ritiro; sulla salita di Schignano è ancora la Scic a scandire il ritmo, stavolta con Panizza che scatta e si trascina dietro soltanto De Muynck il quale però collabora ben poco e si mantiene spesso nella scia. In vetta i due transitano con una manciata di secondi sugli inseguitori che, in discesa, dopo un tentativo di Moser, riassorbono i due battistrada. Tornati in pianura, inizia la sarabanda degli scatti e Saronni è tra i più attivi; nonostante una foratura che lo costringe ad un affannoso rientro, Saronni scatta a ripetizione ma viene sempre controllato. Tenta allora un allungo Panizza che si trascina dietro Vandi, Fabbri, De Witte ed il compagno Baronchelli. I cinque conquistano subito qualche centinaio di metri mentre alle loro spalle Moser (con Saronni sempre al fianco) temporeggia, Maertens e De Vlaeminck continuano a guardarsi a vicenda e nessuno se la sente di inseguire con decisione. Anche tra i battistrada non c'è molto accordo ed a 19 chilometri dal traguardo, lungo un breve tratto in salita, Baronchelli prova l'azione di forza; soltanto De Witte riesce a seguirlo, Panizza si rialza e rimane a controllare Vandi e Fabbri. Baronchelli, finora al coperto, si scatena e, sotto la pioggia incessante, il suo passo si rivela potente ed efficace. De Witte si mantiene passivo alla sua ruota ma è in evidente difficoltà. Il vantaggio dei due attaccanti sale rapidamente, quindi sulle prime rampe del San Fermo Baronchelli attacca di nuovo. De Witte non prova nemmeno a reagire e "Tista" si invola solitario al comando tra gli incitamenti dei tifosi presenti ancora in gran numero nonostante la pioggia, il vento e il freddo. Baronchelli vola sulle ali dell'entusiasmo, la sua azione è fluida e potente, nessuno può più impensierirlo: in vetta al San Fermo ha 50" su De Witte e 1'25" su un gruppetto composto da Panizza, Vandenbroucke, Vandi, Bitossi e Zoetemelk mentre il gruppetto di Moser e Saronni si trova a 3'. Tutto è deciso e Baronchelli giunge al traguardo da dominatore in una corsa flagellata dal maltempo e dominata dalla Scic.
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