7 ottobre 1972 - Giro di Lombardia

Via alle 8.20 e fuga iniziale di Zandegù, alla sua ultima corsa, che ad Erba ha un vantaggio di 3'30", ridotti a 1'25" in vetta alla salita di Sormano. Zandegù desiste e a Barni viene raggiunto; la corsa si riaccende solo sul lungolago dove se ne vanno Conti e Spruyt i quali transitano a Taceno (km 125) con 3'40" di vantaggio sul gruppo che però, trascinato da Ritter e Bitossi, si sveglia. A Colico infatti i due attaccanti vengono ripresi da una trentina di corridori guidati da Merckx, Gimondi e De Vlaeminck mentre a 1'30" si trova il resto del plotone comprendente Guimard, Poulidor, Zoetemelk e Verbeeck. Il gruppo di testa si trova la strada sbarrata da numerose auto che hanno invaso la stretta carreggiata che costeggia il lago; le forze dell'ordine hanno perso il controllo della situazione e l'ingorgo che si è creato costringe i battistrada a fermarsi per alcuni istanti. Gli inseguitori in questo modo recuperano terreno ed a Menaggio (84 km all'arrivo) si riportano sui primi. Si ricomincia a salire ed a Porlezza scatta Dancelli che si trascina dietro Simonetti, In't Ven e Van Neste; all'inizio del Passo d'Intelvi i quattro hanno circa 30" di vantaggio ma comincia a scandire il ritmo Merckx. Gimondi è in difficoltà e perde leggermente contatto; con Merckx rimangono soltanto Lazcano, Poulidor, Ritter, Verbeeck, De Geest e G. Pettersson. Il quartetto di testa viene presto ripreso e superato da questi corridori che in vetta al Passo d'Intelvi (58 km alla conclusione) transitano con 15" sul gruppo di Gimondi che in discesa si scatena e promuove il ricongiungimento. Ad Argegno si ritrovano al comando in 19 e poco prima dell'inizio della salita di Schignano Merckx chiama l'ammiraglia e cerca di alzare la sella della sua bicicletta, ma proprio in quel momento scatta Gimondi ed il gruppo dei battistrada si spezza. Merckx riparte velocissimo, riprende Gimondi e si scatena deciso al contrattacco. Soltanto Lazcano e Ritter riescono a seguirlo, Verbeeck tenta di accodarsi ma cede di schianto, Gimondi arranca, De Vlaeminck non prova nemmeno a reagire. Merckx insiste e scatta a ripetizione finché anche gli ammirevoli Lazcano e Ritter devono arrendersi. Il vantaggio del battistrada aumenta rapidamente e sul lungolago il ritardo degli inseguitori oscilla sui 2'. Houbrechts e Guimard tentano l'inseguimento e trovano la collaborazione di Gimondi, Verbeeck, Zotemelk e Delisle ma al primo passaggio da Como il fuggitivo ha ancora 1'40" di vantaggio. Sul San Fermo Merckx controlla la situazione permettendosi addirittura di rallentare negli ultimi km e di percorrere il giro di pista allo stadio Senigallia in scioltezza. Il suo è un trionfo strameritato, con l'ennesima impresa, un'ulteriore dimostrazione di superiorità in una gara che vede all'arrivo solo 17 atleti su 158 partenti (quasi il 90% di ritirati).
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