19 ottobre 1963 - Giro di Lombardia

Si parte da Milano alle 8.45 con un cielo limpido ed aria fresca. Dopo le roventi polemiche della precedente edizione viene abolito il "muro" di Sormano e sparisce anche il Superghisallo; il tracciato subisce così profonde modifiche con sconfinamenti in Svizzera alla ricerca di salite che possono rendere interessante la corsa. Un velleitario attacco di una ventina di uomini (tra cui Baldini, Stablinski e Dancelli) si esaurisce sul Colle Balisio ed il gruppo affronta a ranghi compatti il Ghisallo dove attacca Otano che transita in vetta con 25" su Adorni ed Enzo Moser, a 40" il gruppo dei migliori. In discesa De Prà si riporta su Otano, poi poco dopo Como rientrano sulla testa della corsa anche Macchi, Le Dissez e Bettinelli. I cinque battistrada giungono a Chiasso con 1'30" di vantaggio, ma dal gruppo si susseguono gli scatti, i fuggitivi perdono terreno ed iniziano la salita di Valmara con 40" di margine su Valdois e 1'05" su un gruppetto comprendente Lebaude, Sartore, Chiappano e Durante mentre il gruppo si trova a 2'15". L'inedita salita in terra elvetica vede Le Dissez rimanere da solo al comando e transitare in vetta con 1'10" su Lebaude e 1'40" su Wolfshohl, Zilioli e Poulidor i quali guidano il ristretto gruppo dei migliori nel quale manca De Roo, attardato di circa un minuto.
In discesa si scatena Zilioli seguito solo da Wolfshohl; i due superano di slancio Lebaude ed a Castiglione hanno ridotto il loro ritardo dal fuggitivo a soli 27" mentre il gruppo si trova a 1'05". A Schignano (74 km alla conclusione) Zilioli e Wolfshohl raggiungono Le Dissez; Wolfshohl e Le Dissez sono stanchi e, nonostante l'impegno e l'incitamento di Zilioli, il margine dei tre diminuisce ed a Cadenabbia (59 km all'arrivo) i fuggitivi vengono raggiunti da Ciampi, Moser Aldo, Conterno, Maserati e Durante. Wolfhohl e Ciampi cedono di schianto su un piccolo strappo dopo Menaggio, al comando quindi rimangono in sei con un vantaggio che oscilla introno al minuto su un gruppo di 25 unità dove figurano Simpson, Poulidor, Taccone e De Roo. Sul falsopiano che conduce a Porlezza evadono dal plotone Bocklant, Chiappano, De Rosso e De Roo i quali si riportano in testa alla corsa proprio all'inizio del tratto più impegnativo del Passo d'Intelvi. Le Dissez e Chiappano cedono subito ma gli altri otto attaccanti proseguono senza scatti e transitano in vetta con 20" di margine su Dancelli e poco più di un minuto sul gruppo. In discesa De Rosso si lascia sfilare in ultima posizione, attende Dancelli (suo compagno nella "Molteni") ed i due poi rientrano agevolmente sulla testa della corsa. Nove uomini sono adesso al comando, è la fuga decisiva perché il gruppo non reagisce con vigore e i battistrada stabilizzano il loro vantaggio sui 50". Quando sembra sicura la volata, all'entrata di Como, a circa tre km dall'arrivo, De Rosso gioca la carta della sorpresa ed attacca. Guadagna una cinquantina di metri ma gli inseguitori, trascinati da Durante e De Roo (sulla carta i due più veloci) non mollano e De Rosso viene ripreso a poche decine di metri dall'ingresso dello stadio di Como. Quindi sprint a nove: De Rosso è ancora lanciato ed entra per primo in pista, alla sua ruota Durante, Bocklant, Dancelli, De Roo e gli altri. Posizioni immutate al suono della campana, poi all'ingresso dell'ultima curva avanza all'esterno Bocklant nella cui scia si lancia Durante il quale però lascia un varco all'interno dove si tuffa De Roo. La curva viene condotta in maniera convulsa, la lotta è incerta e vibrante. Dancelli e Zilioli non riescono ad emergere. Bocklant si porta in testa ma all'ingresso del rettilineo finale viene affiancato da De Roo, con Durante che cerca disperatamente un varco per passare ma è costretto all'esterno. Ad una cinquantina di metri dal traguardo emerge prepotentemente il possente De Roo che supera Bocklant, guadagna due lunghezze e va a cogliere il prestigioso bis precedento Durante e Dancelli, la rivelazione del giorno.
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