20 ottobre 1962 - Giro di Lombardia

Si parte da Milano in una giornata fresca e senza pioggia; subito molti scatti e prima fuga di una ventina di unità (Wolfshohl, Graczyk, Stablinski, Hoevenaers, Mealli e Chiappano i nomi più importanti) che ad Argegno vantano 2' di margine ma il Passo d'Intelvi e la successiva discesa ricuciono lo strappo e si verifica il ricongiugimento. Altri 16 coraggiosi ripartono all'attacco, e ben presto guadagnano 4' minuti. I sedici sono: Zilverberg, Arienti, Trapè, Garau, Fontana, Cerato, Magnani, Fezzardi, E. Massignan, Mealli, Desmet, Spinello, Novales, Wolfshohl, Van Immerseel e Zagers. Sul Colle Balisio i fuggitivi perdono Magnani (foratura), Garau, Arienti, Van Immerseel e Zagers; a Taceno il ritardo del gruppo è sceso a 3'20" e poco dopo alle spalle dei battistrada si forma un primo gruppo di inseguitori composto da Baldini, Daems, Cerami, De Roo, Moser A., Hoevenaers, Lebaude, Van Tongerloo, Elliott, Battistini, Thielen e Damen. Questo gruppetto giunge all'inizio del Superghisallo con 2'25" di ritardo dai battistrada mentre il gruppo si trova a ben 6'50". Sulle prime rampe della salita attacca Wolfshohl che a Guello rimane da solo al comando, guadagna costantemente terreno e transita in vetta con 2'10" su Trapè; a 2'30" Cerato, a 2'50" De Roo (in grande recupero); a 3' Daems, Desmet e Zilverberg. Mancano 45 km al traguardo e il vantaggio di Wolfhohl è consistente; in discesa il battistrada rifiata e perde leggermente terreno mentre Moser cade malamente. A Maglio (inizio dell'ultima salita) il battistrada possiede comunque ancora 1'50" su Trapè e Cerato, 2'40" su Daems, Zilverberg, Desmet e De Roo. Il fuggitivo comincia ad accusare la fatica, soffre visibilmente mentre sta rinvenendo fortissimo De Roo che si rende protagonista di un entusiasmante recupero. L'olandese supera prima Cerato e poi Trapè, quindi poco prima di Sormano raggiunge l'esausto Wolfshohl che stacca nell'attraversamento del paese. Trapè transita a 1'03", Desmet a 1'27", Daems a 1'51", Cerato a 2'54". La sfortuna però si accanisce su De Roo che fora e perde secondi preziosi in attesa della sua ammiraglia. Ne approfitta quindi Trapè che ai piedi del "muro" balza al comando tra l'entusiasmo della folla. Sul "muro" però si assiste ad uno spettacolo vergognoso: i corridori sono esausti e faticano ad avanzare, la folla non trova di meglio che "aiutarli" e li spinge a più riprese. Sono ovviamente gli italiani a beneficiare maggiormente delle spinte: Trapè si mantiene in testa anche grazie ai generosissimi aiuti degli spettatori, Cerato recupera vistosamente terreno alla stessa maniera di Baldini che addirittura viene spinto anche da tre persone contemporaneamente. Il caos è enorme, la situazione è oltre il limite della regolarità, la corsa continua nella più completa confusione. Trapè transita in vetta con 15" di vantaggio su De Roo, Cerato è a 1'10", Daems a 1'27", Desmet a 2'13, Baldini a 2'27" (stabilisce il nuovo record della scalata praticamente senza aver mai pedalato!!). Trapè si getta in discesa dove De Roo perde terreno e Cerato viene raggiunto da Daems, a Faggeto (una dozzina di km all'arrivo) il battistrada vanta 45" ma all'improvviso entra in crisi, si volta ripetutamente, rallenta e in tre km perde tutto il suo margine. A sette km dalla conclusione De Roo si riporta su Trapè e i due si giocano la vittoria in volata; Trapè sa di essere battuto allo sprint e gioca la carta della sorpresa, poco dopo l'ultimo km scatta e parte in progressione ma De Roo non si fa sorprendere, affianca Trapè ai 500 metri, lo supera e taglia nettamente per primo il traguardo.
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