16 ottobre 1960 - Giro di Lombardia

Partenza alle 10.15, cielo grigio, a tratti piove. Poi le nuvole si diradano e spunta un pallido sole. Subito un tentativo di Fini presto annullato. Il gruppo percorre ad andatura tranquilla il lungolago e giunge compatto all'inizio del Ghisallo dove comincia la bagarre. Venturelli e Conterno allungano mentre i "grandi" si controllano strettamente mantenendosi comunque vicini alla testa della corsa tanto che almeno una cinquantina di corridori sono racchiusi nell'arco di un minuto. In vetta Conterno precede Venturelli: a 15" transitano Stolker, Poulidor e Desmet, a 27" Defilippis, a 32" Velucchi, a 34" Ronchini, l'unico favorito in difficoltà è Poblet che passa con un ritardo di 2'.
In discesa si susseguono i ricongiungimenti ed al bivio di Maglio al comando sono 24 corridori tra i quali Ronchini, Stolker, Venturelli, Conterno, Poulidor, Ciampi, Massignan, Defilippis, Hoevenaers, Cestari, Battistini e Moser; il gruppo con tutti i favoriti si trova a poco meno di un minuto. Cresce l'attesa per la scalata del "muro" di Sormano, la grande novità di questa edizione, un'ascesa lunga 2,4 km, pendenza media del 14% (con punte addirittura del 22%!).
Non appena inizia la durissima salita scatta Massignan, ma l'ascesa non sembra in grado di provocare molta selezione anche perché sui tratti più impegnativi moltissimi corridori scendono di bicicletta e proseguono a piedi, affiancando addirittura gli atleti che rimangono stoicamente in sella. Il caos è enorme, molte auto del seguito si fermano, gli atleti procedono a zig-zag tra le vetture, alcuni si aggrappano alle moto, altri cadono, qualcuno si lancia la bici in spalla e prosegue come nel ciclocross. Massignan è tra i pochi a continuare ritto sui pedali ed a guadagnare una ventina di secondi su Daems, Pizzoglio, Stolker e Brugnami mentre dal gruppo dei migliori emerge Anquetil; nelle retrovie però molti corridori si lasciano spingere dagli spettatori o addirittura si aggrappano alle auto del seguito offrendo uno spettacolo non molto avvincente ripreso in diretta pure dalla televisione.
Massignan transita per primo sul "muro" dopo aver percorso il tratto di salita alla media di 13 km/h; a 30" passa Daems, a 33" Stolker, a 40" Pizzoglio, a 51" Brugnami. Anquetil si trova a 1', Ronchini a 1'31", Venturelli a 1'52". In discesa Daems si ferma per un bisogno fisiologico e rimane attardato, mentre sul battistrada si riportano in rapida successione Stolker, Brugnami, Pizzoglio, Ronchini, Fontana e Riccò. I sette insistono, il loro margine oscilla sui 30", sulla breve rampa di Camerlata Riccò perde contatto mentre dal gruppo inseguitore evadono Daems e Venturelli i quali raggiungono i battistrada ad una quarantina di chilometri dall'arrivo. Gli inseguitori temporeggiano e gli otto fuggitivi invece trovano l'accordo vincente aumentando il proprio margine che a Seveso (19 km al traguardo) è di 1'45": la corsa è decisa, al Vigorelli si assiste ad una volata ad otto. Venturelli è il primo ad entrare in pista davanti a Ronchini e Fontana; posizioni immutate fino a metà del rettilineo opposto a quello d'arrivo quando esce prepotentemente Ronchini che si porta in testa e vi rimane anche nell'ultima curva, tallonato da Fontana e Daems il quale, pur costretto all'esterno, inizia una fantastica rimonta. Il belga all'entrata del rettilineo finale cambia rapporto e balza in testa tagliando per primo il traguardo davanti a Ronchini e Fontana.
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