19 ottobre 1958 - Giro di Lombardia

Partenza alle 9.28, cielo terso e splendente, temperatura primaverile. Corsa subito velocissima, un allungo di Costalunga provoca un deciso frazionamento del gruppo, in testa alla corsa si ritrovano in una trentina (tra cui spiccano Ciampi, Padovan, Fornara, Defilippis, Poblet, Conterno e Ronchini) e sulla Grantola il vantaggio dei battistrada oscilla sui due minuti. A Ponte Tresa la media è di 43 all'ora e la corsa non accenna a placarsi: mentre Baffi e Dante, evasi da gruppo che comincia a recuperare, raggiungono i fuggitivi, l'attivissimo Costalunga scatta ancora ed a Viggiù ha 40" sugli ex compagni di fuga e 1'40" sul plotone. Sul San Fermo Riccò, Dante e Girardini si riportano su Costalunga ed i quattro a Como vantano un margine di poco inferiore ai 2', ma sul lungolago si scatena la caccia ai primi e a 81 km all'arrivo si verifica il ricongiungimento. In testa ci sono una quarantina di corridori e sul Ghisallo il primo a mettersi in luce e Conterno, raggiunto a Guello da un gruppetto nel quale figurano Bui, Defilippis, Ronchini, Couvreur, Poblet e Forestier. I distacchi sono comunque minimi, nell'ultimo tratto di ascesa attaccano Bui e Defilippis ed è proprio quest'ultimo che passa primo in vetta con pochi secondi su Bui, a 14" Van Looveren e Couvreur, a 20" Ronchini, a 29" Poblet, a 46" Forestier e Vito Favero. La discesa su Erba rivoluziona la situazione; i primi si ricongiungono, nessuno ha intenzione di sprecare energie, e, nonostante uno scatto di Ronchini subito ripreso, i battistrada rallentano vistosamente e permettono il rientro anche del gruppo comprendente Van Looy, De Bruyne e Baldini, che sul Ghisallo erano transitati con un ritardo di 3'30".
Al comando sono una cinquantina e la conclusione in volata appare inevitabile, ma poco prima di Lissone scattano a sorpresa Van Looy e De Bruyne; i due, protetti dai compagni di squadra, insistono con decisione e ad una ventina di km dalla conclusione hanno un vantaggio di 50". La fuga sembra quella decisiva, ma, all'improvviso, ad una dozzina di km dall'arrivo Van Looy non collabora più nonostante gli incitamenti di De Bruyne. I due parlottano per qualche secondo ma Van Looy scuote la testa, è letteralmente sfinito e non può più aiutare il connazionale che comunque non si dà per vinto ed insiste. Ai meno 5 km i due mantengono una ventina di secondi; 3 km, inizia il lunghissimo rettilineo finale, il gruppo è ormai a trecento metri. A due km dalla conclusione un corridore evade velocissimo dal gruppo, supera di slancio gli esausti fuggitivi e balza in testa con un centinaio di metri di vantaggio; è Defilippis che ha sfruttato un attimo di rallentamento del gruppo che non riesce ad organizzarsi. All'ultimo km Poblet da solo si lancia alla caccia di Defilippis il quale ai 700 metri ha ancora 80 metri di vantaggio sullo spagnolo. Finale quindi emozionantissimo ma per lo spagnolo non c'è niente da fare, Defilippis resiste e taglia per primo il traguardo con una decina di metri di vantaggio su Poblet.
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