5 novembre 1916 - Giro di Lombardia

Partenza alle 7.05, piove a dirotto ed il maltempo condiziona pesantemente la gara. L'avvio è tranquillo, sotto la pioggia battente nessuno se la sente di attaccare ed il gruppo rimane compatto fino alle pendici del Brinzio la cui ascesa è veramente terribile. Continua a piovere, la strada è coperta di fango melmoso, Belloni scatta a ripetizione ed alla sua ruota rimane soltanto Torricelli: i due transitano in vetta con una trentina di secondi di margine su Gremo e Vay alle cui spalle, attardati però già di alcuni minuti, si trovano Bertarelli, Sivocci, Costa e Aimo. In discesa Gremo riesce a riportarsi sui battistrada ed al secondo passaggio da Varese il ritardo di Vay si aggira sul minuto mentre dalle retrovie stanno emergendo Bertarelli e Sivocci il quale, dopo aver subito una piccola crisi in salita, sta recuperando costantemente terreno. Sulla salita di Binago Belloni attacca ancora e Gremo cede di schianto al punto che, letteralmente sfinito, scende di bicicletta e si ritira. A Como Belloni e Torricelli vantano 3' su Sivocci e Bertarelli: la battaglia tra le due coppie di testa diventa appassionatamente sulla salita della Cappelletta dove si avvantaggiano ulteriormente i fuggitivi che transitano in vetta con 4' di margine sui due più immediati inseguitori. A Lecco finalmente non piove più e la corsa vive le sue fasi più emozionanti; Belloni infatti è in difficoltà, accusa la fatica di una corsa condotta sempre all'attacco, soffre per una crisi di fame e si mantiene costantemente a ruota di Torricelli il quale sulla Cicognola rompe gli indugi, allunga e rimane da solo al comando. Sembra la svolta decisiva ma in realtà le sorprese non sono finite. Belloni si ferma a rifocillarsi in un'osteria, perde terreno ma riparte di slancio; Bertarelli fora e lascia Sivocci da solo all'inseguimento del fuggitivo che a sua volta entra in crisi al punto che a Mombello viene raggiunto da Sivocci. Mancano 15 km all'arrivo: Sivocci rifiata un attimo, Torricelli resiste disperatamente alla sua ruota mentre alle loro spalle Bertarelli e Belloni si trovano a poco più di un minuto. A Saronno un incauto e sprovveduto tifoso in bicicletta entra nella carovana della corsa si porta vicino ai due battistrada per incitarli ma viene tradito dalla foga, ha uno sbandamento ed urta Sivocci che cade malamente a terra. Mancano meno di dieci km al traguardo: Torricelli allunga, Sivocci si rialza dolorante e furibondo, la sua bici ha un pedale rotto, viene superato da Bertarelli e Belloni ma coraggiosamente rimonta in sella e prosegue la corsa. Torricelli è sfinito ma non arrende e così si aggiudica la vittoria più importante della sua carriera.
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