2 novembre 1919 - Giro di Lombardia

Partenza da Corso Sempione alle 7.00, piove e la temperatura è molto rigida ma la bagarre si scatena subito, dopo meno di 10 km, in seguito ad un inconveniente meccanico (salto della catena) che costringe Belloni a fermarsi. Immediatamente i due fratelli Pelissier allungano decisamente, seguiti solo da Ottonello ed Azzini mentre Girardengo temporeggia ed il vantaggio dei fuggitivi sale rapidamente ma a S.Vittore Olona i quattro fuggitivi si trovano improvvisamente la strada sbarrata da un tram. Lo scontro è inevitabile come la caduta e il gruppo si riporta così sui quattro attaccanti. A Gallarate i Pelissier, ancora malconci per la caduta, si fermano a controllare i danni alle loro biciclette e Girardengo scatta velocissimo. I due francesi ripartono ma a Varese il loro ritardo sfiora i 2' e Henri decide di ritirarsi nonostante gli incitamenti del fratello Francis. Intanto il gruppo di testa affronta il Brinzio e comincia addirittura a nevicare, sempre più fitto man mano che si sale. Nonostante tutto Girardengo si scatena, forza il ritmo, scatta a ripetizione e ben presto rimane solo al comando, transita solitario in vetta sotto la neve, mentre alle sue spalle si forma un gruppetto comprendente i fratelli Suter, Belloni, Azzini, Oliveri, Agostoni e Francis Pelissier; il loro ritardo supera i 2'. Girardengo insiste senza cedimenti e sulla salita di Malnate aumenta il suo margine che ad Asso è di 8' nei confronti di Belloni, Agostoni ed i due Suter, i quali precedono di poco Azzini, mentre gli altri superstiti hanno ritardi abissali. Sono rimasti in gara solo una quindicina di atleti e si deve ancora affrontare il Ghisallo, indedita salita affrontata per la prima volta nella storia del Lombaria.
Girardengo non molla, anzi aumenta il vantaggio e transita in vetta con un quarto d'ora di vantaggio su Belloni e H.Suter, alle loro spalle il vuoto. Si ritirano anche Azzini e B. Aimo mentre i pochi rimasti in gara proseguono tra mille sofferenze.
Girardengo al controllo di Asso ha 17' su H. Suter e Belloni e 22' su Agostoni che ha staccato M. Suter, ma qui si ferma, scende di bicicletta, si rifocilla, cambia maglia e pantaloncini ed espleta un bisogno fisiologico. Tutto con molta calma tanto da perdere quasi 4' e quando riparte si trova in difficoltà poichè avverte dolori viscerali e la sua pedalata è pesante. Ma insiste senza fermarsi, massaggiandosi spesso lo stomaco e voltandosi preoccupato; Belloni, avvertito delle difficoltà del battistrada, tenta il tutto per tutto e attacca, staccando il compagno d'avventura e da fondo a tutte le sue residue energie. Tutto sembra possibile quando Girardengo improvvisamente si ferma affida la bici al meccanico della Stucchi e si precipita in un campo ai lati della strada ad espletare un altro bisogno fisiologico. Poi torna in sella e riparte velocemente, liberato del peso la sua pedalata ritorna ottimale e il suo vantaggio si stabilizza sugli 8' e può arrivare al Trotter di Milano da assoluto dominatore dopo una fuga solitaria di 170 km sotto pioggia, vento e neve.
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