Partono in 59 da viale Monza alle 6.00, temperatura mite e giornata soleggiata. I primi chilometri scorrono tranquilli finché Robotti attacca prima di Onno e rimane solo al comando. Il fuggitivo affronta in prima posizione anche il Ghisallo dove il primo contrattacco serio è dello sconosciuto Alfredo Binda che rimane da solo all'inseguimento di Robotti. Binda riesce a raggiungere Robotti a circa trecento metri dalla vetta dove transita per primo guadagnando, era il suo obiettivo della vigilia, l'ambito premio di 500 lire. Robotti è a 25", Brunero a 2', Linari a 3', Petiva e Girardengo a 3'30". Ci sono troppi km da percorrere e Binda si rialza in discesa e viene ripreso da Brunero e Robotti, che però è troppo stanco e si stacca mentre Binda e Brunero affrontano la rampa di Viggiù; Binda si ferma subito a girare la ruota e lo scaltro Brunero ne approfitta immediatamente ed attacca deciso. Mancano ancora un centinaio di km all'arrivo ma Brunero si sente bene e forza l'andatura; Binda invece è in difficoltà, rallenta e poco prima di Porto Ceresio viene raggiunto da Girardengo, Linari e Cortesia. Brunero affronta il Marchirolo e il suo vantaggio aumenta anche perché gli inseguitori temporeggiano e Girardengo fora e deve recuperare. In vetta Brunero vanta ben 5'42" su Cortesia, Binda e Linari che precedono di pochi secondi Girardengo. L'azione di Brunero continua anche sul Brinzia dove gli inseguitori rimangono in tre, perde contatto Cortesia, e accusano un ritardo di 7'40". Mancano 50 km all'arrivo ma la corsa è decisa e dopo 94 km di fuga solitaria Brunero giunge a Milano, nel Velodromo Sempione, accolto da una interminabile ovazione.