21 luglio 1927 - World Championship - Nurburgring (GER)

E' deserta la pista del Nurburgring quando giungono i sei atleti in maglia azzurra. Quattro professionisti e due dilettanti (Orecchia e Grandi). Nessuno in pista e deserta anche la tribuna. Tira vento freddo, non piove, ma il cielo è di piombo. Alla rinfusa arrivano gli avversari, i dirigenti della federazione tedesca, i giudici di gara; il pubblico no. Troppo scomodo Adenau e troppo poco sentita in Germania la passione per lo sport della bicicletta. Passano le ore d'attesa, le ultime ore di nervosismo. Un megafono sgrana il rosario dei nomi: 55 rispondo all'appello. A salutare i concorrenti gli altoparlanti diffondono musica lirica. Otto sono i giri.
Nel primo giro subito selezione implacabile: dei 55 sono rimasti in venti nel gruppo di testa. Degli azzurri manca solo Orecchia che ha bucato. Nel secondo giro Orecchia si è riportato con il plotone d'avanguardia. La corsa è ancora agli inizi e molti si sono già ritirati.
Durante il terzo giro Belloni fora, ma rientra dopo un brillante inseguimento. Al passaggio del rifornimento la media è 27,244. Gli azzurri, vigili, sono tutti schierati in testa al gruppo dei primi. Nel quarto giro doppia foratura di Grandi e doppio inseguimento. Davanti sono in diciannove. Nel quinto giro si susseguono scatti a ripetizione. Perdano contatto altri atleti tra i quali anche i nostri dilettanti Orecchia e Grandi. Rimangono in sedici in testa.
Nel sesto giro offensiva sferrata da Girardengo e continuata da Piemontesi. Orecchia e Grandi, che avevano ripreso contatto, spariscono definitivamente. Cede anche Belloni. La selezione è severissima. Al passaggio tre maglie azzurre (Girardengo, Binda e Piemontesi), il francese Brossy e il tedesco Rodolfo Wolke. A 45" il belga Aerts, a 50" Belloni, a 2'30" Orecchia e Grandi. Nel settimo e penultimo giro sulla salita che precede il traguardo Binda attacca scrollandosi ad uno da uno tutti gli avversari dalla ruota. L'ultimo a cedere è Girardengo, ammirevole per coraggio. Al passaggio Binda ha quasi due minuti di vantaggio su Girardengo e quasi quattro su Piemontesi, Wolke ed Aerts. A 6'30" Belloni seguito da Brossy.
Nell'ultimo giro prosegue la cavalcata solitaria di Binda. Alle ore 16.55 una corona di lauro viene posta sulle spalle del grande campione, inno nazionale, bandiera tricolore sul pennone più alto. Abbracci e lacrime. Dopo 4' una seconda bandiera tricolore: Girardengo. Poi una terza dopo sette minuti per Piemontesi. Quando arriva il quarto, Belloni, non ci sono più bandiere italiane. Quattro corridori ai primi quattro posti. Un trionfo. La notizia della grande vittoria italiana corre sui fili del telefono nel mondo. L'Italia sportiva è in festa. Scene d'entusiasmo indescrivibile a Milano al ritorno dei nostri quattro campioni accolti da migliaia di tifosi.
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