Tecnicamente meno dotato del fratello minore Luciano e soprattutto meno veloce in volata, si è comunque disimpegnato spesso efficacemente nel ciclismo italiano del primo dopoguerra (sette stagioni tra i professionisti), cogliendo sporadicamente qualche affermazione di buon livello e risultando in ogni modo tra i migliori protagonisti nella seconda metà degli anni '40. Dopo la bella vittoria da dilettante nella Coppa del Re del '44 passò professionista l'anno successivo con la Benotto, per la quale ha vinto la Coppa Bernocchi '45, il Giro del Piemonte '46, la Coppa Baracchi e il G.P. Industria e Commercio di Prato nel '47. Assieme a Luciano ha corso nel '48 per la Wilier-Triestina, imponendosi nella Milano-Torino, poi nell'Atala nel '49 (primo nella tappa di Messina del Giro d'Italia) e quindi nella Taurea nel '50.