Storia di Arrigo Padovan

All'età di 13 anni stabilisce la sua dimora a Bolzano e qualche tempo dopo a Verona, per motivi di lavoro. Inizia la carriera nel V.C. Montagnana alla bella età di 21 anni, dopo la disputa di quattro corse senza pretese effettuate nell'anno 1948. A 22 anni abbandona definitivamente il lavoro di meccanico per dedicarsi completamente all'attività ciclistica.
Gli sportivi di Castelbaldo raccolgono a fatica la somma di lire 32.000 per l'acquisto di una bicicletta "Mora"; il ciclista li ripagherà del generoso gesto con una carriera costellata di brillanti successi, ottenuti sulle strade d'Italia e in terra straniera.
Le sue caratteristiche di passista veloce ben si adattano alle classiche non troppo severe e avrebbe potuto ottenere un numero maggiore di vittorie se non si fosse fatto prendere dalla smania di battere tutti.
Inizia la stagione agonistica partecipando al "Circuito dell'Adige", sulla distanza di 120 km e si classifica al 5° posto; tre giorni dopo si piazza ancora 5° nell'eliminatoria veneta del Gp Pirelli. Nella Coppa Italica sulla distanza di 160 km disputata a Sesto San Giovanni, si classifica 1° nel Gp della Montagna e giunge terzo al traguardo. Conquista la sua prima vittoria a Vicenza nella Coppa Bernasconi di km 167 dopo una fuga di 20 km.
Per il talento dimostrato in corsa, viene invitato dalla C.T.S. dell'U.V.I. alle selezioni di Marina di Massa, Cento e Brescia dove ottiene brillanti risultati. Partecipa al Giro di Liguria a tappe per dilettanti ed ottiene il 2° posto in classifica generale, correndo come "isolato". Ottiene una brillante vittoria nel Gp. Abano giungendo con 3' di vantaggio sugli immediati inseguitori. Vince anche a S.Carlo di Ferrara precedendo gli azzurri Ferrari, Valeriani e Guerrini di 1' e mezzo.
Nel 1950 corre per l'"U.S. Nicolò Biondo di Carpi" e vince la Coppa Italia con i compagni di squadra Crocchetta, Fusari e Tolomelli.
Ma l'intera stagione è particolarmente ricca di vittorie significative. Si impone a Napoli nella "Coppa Caivano", prima prova indicativa per il Campionato del Mondo dilettanti di 156 km; la vittoria è molto sofferta e arriva dopo una lunga fuga in compagnia di altri tre corridori. Conquista il posto d'onore nel Circuito di S.Carlo, vince la Milano-Genova, il Giro del Medio Polesine e infine si classifica terzo nel Giro di Sicilia a tappe.
Ad ottobre passa professionista come indipendente.
Al suo primo anno da professionista (1951) vince a Prato il Gp Industria e Commercio e si classifica secondo nel Giro della Provincia di Reggio Calabria. Viene chiamato dall'Atala a correre il Giro d'Italia dove ottiene ottimi piazzamenti conquistando l'ambita maglia "bianca" degli Indipendenti.
Nel 1952 è tesserato per l'Atala ed ad aprile ottiene il successo nel Gp del Lavoro a Belmonte Piceno davanti a Martini e s'impone per distacco nella Bolzano-Trento, prova valida per il Campionato Indipendenti. Partecipa nuovamente al Giro d'Italia conquistando piazzamenti di rilievo come la piazza d'onore nella tappa Bolzano-Bergamo.
Si ripete nella stagione successiva al Giro d'Italia con il 2° posto nella tappa Pisa-Modena preceduto da Fiorenzo Magni.
A settembre del 1954 ormai affermato campione della Lygie si classifica 2° a Roma nel Giro del Lazio davanti ad Astrusa e Magni e guadagna il diritto a partecipare alla finale a cronometro del Campionato Italiano di Busto Arsizio, vinta poi da Fausto Coppi.
Nel 1955 al Giro d'Italia non coglie significative vittorie ne piazzamenti di rilievo, ma a giugno vince una tappa del Giro di Svizzera la Ginevra-Sion davanti a Koblet e Ockers, e subito dopo conquista il posto d'onore a Lugano nel Giro del Ticino vinto da Koblet. A luglio si aggiudica con un irresistibile allungo il 29° Giro di Toscana alla media di km 35,426 km/h, dopo aver contribuito ad animare la corsa; sarà questa la sua più importante vittoria in una corsa in linea.
Nell'anno 1956 passa a difendere i colori dell'Atala nelle cui file resterà fino al termine della stagione 1959. Prende parte alla Milano-Sanremo e si piazza al 7° posto e poi al Giro di Spagna dove ottiene un 2° posto nella tappa di Viktoria. Partecipa al Giro d'Italia (vincendo la tappa Rimini-Pescara) e al Tour de France con la squadra "azzurra". Al suo primo Tour si mette in luce vincendo la Lilla-Rouen davanti a Desmet. Viene selezionato per i Campionati del Mondo ai quali non può partecipare per una grave caduta a Trento.
Nel 1957 conquista la piazza d'onore nella tappa Levico Terme-Abano Terme del Giro d'Italia e ritorna al Tour de France dove ottiene numerosi ed eccellenti piazzamenti (tre secondi posti).
Partecipa al Campionato del Mondo su strada che si disputa a Waregem agli ordini di Baldini, la corsa è vinta da Van Steenbergen.
Nel 1958 partecipa nuovamente al Giro d'Italia ma con scarso successo, mentre si mette ancora in buona evidenza al Tour. Il 6 luglio vince la tappa su traguardo di Bordeaux dopo che era giunto già primo nella St. Brieuc-Brest ma era stato poi retrocesso dalla giuria al 2° posto.
Nel 1959 vince la tappa del Giro d'Italia San Pellegrino-Genova e al Tour de France coglie significativi piazzamenti con due piazze d'onore.
Nel 1960 passa a difendere i colori del G.S. Gazzola e corre il Giro di Germania vincendo la tappa a Trier; la giuria però lo retrocede al 2° posto. Nel Giro d'Italia ottiene ancora ottimi risultati: gli sfugge per un soffio la maglia rosa nella prima tappa, la Roma-Napoli vinta da Bruni, dove si classifica al 2° posto. Si piazza quindi al 3° posto nella Bellaria-Forlì ed infine vince trionfalmente la Bormio-Milano a conclusione del Giro. Continua l'attività agonistica nelle stagioni 1961 e 1962, ma senza apprezzabili risultati e subito dopo si ritira dallo scenario del ciclismo.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
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