Storia di Luigi Molon

Inizia la carriera a 18 anni nella Ciclisti Padovani e nei primi due anni da dilettante ottiene una serie interminabile di vittorie che lo portano alla ribalta come uno dei più forti ciclisti veneti. Fu uno dei pionieri della bicicletta, molto apprezzato anche tra i professionisti. Corse in Italia e all'estero, cimentandosi su strada e su pista con i memorabili compagni Gerbi, Pavesi, Ganna, Galetti e Sivocci. Grande forza fisica, intelligenza di corsa e astuzia per questo forte passista, con spiccate doti di grimpeur. Dopo essersi imposto nella gara di Resistenza di Conselve nel 1910, giunge 12 assoluto, ma 1° dei veneti, nel Giro di Lombardia dilettanti del 1911. Nello stesso anno s'impone nella Bresciaa-Verona-Padova, nel Circuito di Pontevigodarzere e la Coppa Costa di Rovigo.
L'energico atleta passa al professionismo e nella nuova categoria i risultati arrivano con difficoltà. Nel 1913 partecipa alla Grande Americana Professionisti vinta dalla coppia Gardellin-Ganna sulla distanza di 90 km e in coppia con Zanella ottiene un onorevole 4° posto a pari merito con la coppia Garavaglia-Girardengo.
A fine giugno 1914, sempre sulla pista in terra del Prato della Valle, disputa il Giro d'Italia in pista e si classifica al 6° posto con Zanchetta. Riporta anche successi su strada come ad esempio nel Giro del Polesine.
Nonostante il servizio militare in tempo di guerra, s'impegna in duri allenamenti su pista e nel 1917 si impone in una serie di gare a Roma battendo tanti forti campioni locali.
Nel 1919 corre il Giro dei Tre Mari ottenendo ottimi piazzamenti; conquista infatti la piazza d'onore in due tappa la Taranto-Potenza e la Cosenza-Reggio Calabria.
Si impone inoltre in molte gare regionali dove viene messa in risalto la rivalita con il corregionale Zanaga.
Nel 1922 è secondo al Giro del Veneto per professionisti dietro Sivocci, ma primo dei professionisti Juniores e degli Isolati. La corsa che si svolge su un duro percorso di 350 km miete vittime illustri come Brunero e Girardengo, prima staccati e poi ritiratisi. Il coriaceo e indomabile veneto della Società Cicli Fusarp vince prima il traguardo volante di Bolzano, aggiudicandosi il premio di lire 200 destinato al 1° assoluto ed un secondo premio di pari importo riservato al 1° degli Isolati; viene poi colpito da improvvisi dolori sul passo Xon, perdendo così contatto da Sivocci, anche se poi si riprende e termina secondo sul traguardo.
Compia un'altra bella impresa vincendo la II edizione della Milano-Modena per professionisti Juniores e dilettanti di 218 km che si svolge a settembre, precedendo di un soffio Zanaga, dopo due forature e una caduta.
Si cimenta anche su pista e conquista il titolo di Campione Veneto di Mezzofondo. Ben figura nella corsa su pista Coppa Città di Pordenone conquistando il posto d'onore nella classifica generale a pari punti con il vincitore Ottavio Bottecchia.
Partecipa anche alla V Coppa Città di Pordenone di km 204 che si corre nel 1923 e, difendendo i colori della U.S. Padovana, arriva 3° a sette minuti dal vincitore Sante Ferrato, contribuendo con i compagni di squadra all'assegnazione dell'ambita Coppa al sodalizio padovano.
Durante la sua lunga carriera corre anche due Giri d'Italia ed una serie di classiche, non disdegnando le grandi manifestazioni in pista.
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