Storia di Giovanni Corrieri

Nato nel 1920 a Messina, si trasferì a Prato nel 1940 insieme a Mario Fazio, grazie al dirigente e futuro presidente della Pratese Truscelli. Dopo due stagioni in rosso-blu si trasferì alla Gloria nel 1942 e poi alla Viscontea dal 1945 al 1947, vincendo il Giro della Provincia di Reggio Calabria nel '45 e una tappa del Giro d'Italia nel 1947, battendo celebrati velocisti come Leoni e Casola e finendo 11° nella classifica finale del Giro.
Presentatosi come oscura matricola al Giro del 1947 divenne subito popolare non solo per la prima vittoria ma anche per i pugni che volarono con Oreste Conte per via di una famosa questione di traguardi che Corrieri soffiava alle mezze figure come lui e che Oreste Conte, al quale si erano rivolti i ... querelanti, difendeva a spada tratta. Dopo gli ottimi risutalti al Giro Guido Giardini scelse Giovannino per disputare il Tour 1947, con Ronconi: il suo primo Tour si concluse con il ritiro alla decima tappa.
Messosi così in evidenza, perché capace di vincere grazie al suo spunto di velocità anche dopo aver faticato per i compagni, fu chiamato nel 1948 da Gino alla Bartali, diventandone in pratica, oltre al portaborracce, l'uomo di fiducia, lo stratega in corsa, il compagno di stanza in trasferta, il confidente, il paziente ascoltatore delle lamentele del campione di Ponte a Ema. Nonostante questo ruolo seppe ottenere negli anni seguenti importanti vittorie personali, tutte in volata.
Al Giro ebbe la soddisfazione di indossare la maglia rosa nel 1953, vincendo in totale sei tappe: famosa la vittoria del 1951 a Foggia quando battè in volata il suo stesso capitano Bartali.
Fu valido protagonista anche nei sei Tour de France disputati non limitandosi ad assistere Gino nella grande vittoria del '48, ma ottenendo anche tre vittorie di tappa di cui due nello stesso 1948.
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