Il 1907 di Giovanni Gerbi: dopo i trionfi un terribile inganno

L'avvio di stagione è in sordina e Gerbi viene sconfitto allo sprint da Ganna sia nella Milano-Torino del 24 marzo (2°) che nella Torino-Milano (3°) del giorno successivo. Intanto la Gazzetta dello Sport lancia una nuova manifestazione, prevista per il 14 aprile: la Milano-Sanremo, il cui percorso presenta la durissima ascesa del Turchino e quindi appare in grado di permettere una selezione netta e decisa. Dopo una grande attesa, ricca di pronostici e previsioni, al via si presentano soltanto 33 corridori tra i quali tutti gli italiani più forti del momento ed alcuni grandissimi assi francesi capitanati da Trousselier, Garrigou e Petit-Breton. Quest'ultimo è stato appositamente ingaggiato dalla Bianchi che allinea nelle sue file anche Gerbi e Rossignoli. Il Diavolo Rosso ha preparato la gara con la consueta meticolosità ed attacca sotto la pioggia battente. Viene ripreso dal francese Garrigou e decide di non collaborare perchè dietro sta rimontando il "compagno" Petit-Breton; quest'ultimo ad una trentina di km dalla conclusione si riporta sui fuggitivi. Nel finale Garrigou tenta di sorprendere senza successo il duo della Bianchi ma all'ultimo km sono ancora insieme e si preparano alla volata finale. Gerbi sa di essere battuto allo sprint e si schiera ovviamente in aiuto di Petit-Breton, tanto da afferrare Garrigou per la maglia e per il collo a circa 700 metri dall'arrivo, bloccandolo proprio mentre Petit-Breton lancia la sua progressione che lo porta a tagliare per primo il traguardo davanti allo stesso Gerbi. Per la scorrettezza il Diavolo Rosso viene però retrocesso al terzo posto anche se è riuscito ad ottenere il suo scopo: divide infatti il premio destinato al vincitore con Petit-Breton.
Tutto però è presto dimenticato e quando il 12 maggio si svolge il Giro delle Antiche Provincie il Diavolo Rosso è ancora tra i personaggi più attesi anzi è il principale favorito anche perché tra l'altro il percorso (336 km) si snoda proprio lungo le "sue" strade. Il netto successo, anche se parzialmente legato alla fortuna, rilancia Gerbi al vertice del ciclismo italiano. Il 2 giugno si corre la Firenze-Roma e Gerbi subisce una cocente sconfitta venendo battuto allo sprint da Galetti. La delusione trova riscatto immediato nella Corsa Nazionale del 23 giugno dove Gerbi ottiene una brillante vittoria. Successivamente diserta il Tour e si ripresenta alle corse impegnative il 15 agosto con la Coppa Savona. Su un percorso lungo ed impegnativo Gerbi riesce ad imporsi grazie alla sua classe superiore e quindi il 15 settembre è il principale favorito della Milano-Bologna-Firenze con la quale il Diavolo Rosso allunga la sua fantastica sequenza di successi. Adesso Gerbi si concentra sull'ultima grande corsa dell'anno, il Giro di Lombardia, e passa tutto il mese di ottobre ad ispezionare accuratamente il percorso del "Lombardia" (210 km da Milano a Sesto San Giovanni) percorrendolo almeno una ventina di volte, valutando le situazioni più pericolose e studiando i tratti più favorevoli; addirittura trova perfino un accordo con il casellante del passaggio a livello di Busto Arsizio il quale gli assicura di favorirlo, tenendo aperti per lui i cancelli e chiudendoli per gli altri. Per Gerbi il problema è arrivare al passaggio a livello per primo, in vantaggio su tutti gli avversari. In corsa riesce nella sua impresa e si presenta da solo in testa al passaggio a livello dove i suoi tifosi sono presenti in gran numero. L'entusiasmo è enorme, il Diavolo Rosso attraversa i binari nel tripudio generale e, non appena passato, i cancelli si chiudono. Sopraggiungono velocissimi i primi inseguitori, Rheinwald, Georget e Chiodi; una bicicletta vola in mezzo di strada e fa cadere Rheinwald e Georget. La folla invade la strada, il caos è incredibile: i corridori rimangono bloccati, giungono pure gli altri inseguitori, la confusione è enorme. Solo quando arrivano le auto al seguito si riesce a riportare un pò di ordine; i cancelli si riaprono e la corsa può continuare ma Gerbi è ormai lontano. Il Diavolo Rosso spinge a tutta ed in suo aiuto spuntano pure alcuni "allenatori" nella cui scia ovviamente la fatica è minore. Inoltre quando il francese Garrigou sta avvicinandosi spuntano alcuni chiodi lanciati sulla strada da tifosi di Gerbi e Garrigou fora, perdendo molti minuti. Al traguardo Gerbi, dopo una cavalcata solitaria di 180 km, precede Garrigou di 38'28". Subito dopo l'arrivo scoppiano feroci polemiche fomentate dai francesi contro il Diavolo Rosso; spuntano testimoni (tra cui il corridore Mori), si parla dell'episodio del passaggio a livello, ma anche degli "allenatori" e pure dei chiodi. Si scopre che qualcuno sapeva tutto prima della corsa e che sarebbe Gerbi l'organizzatore di tutto. La giuria apre un inchiesta volta a stabilire la verità: le riunioni e gli interrogatori si susseguono tutta la notte mentre Gerbi è stato portano in trionfo dai suoi tifosi. La mattina successiva (4 novembre) il comunicato dei giudici non lascia scampo al Diavolo Rosso che viene retrocesso all'ultimo posto dell'ordine d'arrivo per le irregolarità commesse in corsa ed in particolare "per aver usufruito di uno speciale servizio di allenatori e suiveurs che gli hanno agevolato la corsa in diversi tratti e che è stato da lui stesso organizzato con i corridori Masi, Jacobini e Cavedini". La vittoria passa quindi a Garrigou (secondo al traguardo) e pure Petit-Breton (terzo) viene squalificato per non aver firmato il foglio di controllo a Como. Lo scandalo è enorme, i tifosi di Gerbi sono in rivolta, si susseguono le ingiurie e le invettive contro la Giuria e la "Gazzetta", in Piemonte si verificano ripetute manifestazioni a favore del Diavolo Rosso, che si dichiara all'oscuro di tutto e di non poter essere responsabile degli atti compiuti dai propri tifosi. L'inchiesta dell'UVI va intanto avanti e dopo più di un mese, il 18 dicembre, il verdetto è clamoroso e pesante: squalificato Gerbi per 2 anni, Mori per uno, Jacobini e Cavedini per sei mesi!
Lo sgomento e la rabbia sono immensi: Gerbi non è rimasto vittima di un complotto (come per un pò di tempo egli stesso continuerà a sostenere), ha sbagliato ma la squalifica per due anni sembra eccessiva. Nelle prossime due stagioni non sarà più possibile vedere in mezzo al gruppo il suo sgargiante ed inconfondibile maglione rosso.
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