Storia di Louis Bobet

Attraverso una maturazione progressiva, alla quale giunse con grandi prove di orgoglio e di tenacia sostenute da una classe indiscutibile, è giunto ai vertici in campo internazionale realizzando grosse imprese, risultati eccezionale e illustrandosi per lo stile che gli propiziava simpatia e popolarità. Era alle prime armi nel '48 allorché ebbe l'ardire di opporsi a Gino Bartali che a 34 anni entusiasmò in un epico Tour de France. L'ambizioso campioncino bretone, che aveva vinto la tappa di Biarritz e che dopo la Sanremo-Cannes pareva destinato a volare verso Parigi in maglia gialla, si trovò letteralmente travolto dall'uragano Bartali dominatore di tre consecutive tappe nell'attraversamento delle Alpi. Resistette, comunque, sino alla fine terminando 4° a 32' da Gino. Ma mai sconfitta fu più eloquente sul valore di un atleta che proseguì, gradatamente, sulla sua strada: a ventisei anni ('51) centrò la splendida accoppiata Sanremo-Lombardia, giungendo all'esplosione nel triennio '53, '54, '55 che lo vide incontrastato padrone del Tour. Non solo, ma il Campionato del Mondo '54 servì da consacrazione definitiva completata dalle vittorie nel Giro delle Fiandre, nella Parigi-Roubaix e nella Bordeaux-Parigi, splendide perle in un palmares concluso con l'accoppiata nella Roma-Napoli-Roma dietro motori.
Sin dove sarebbe arrivato non è facile dirlo poiché la fortuna non gli è stata amica: nel novembre del '55 venne operato a una delicata ferita al soprassella, volle riprendere troppo alla svelta per cui dovette ritirarsi alla Vuelta e rinunciare poi al Tour. Quella menomazione gli pesò anche se la sua classe gli consentì qualche altro centro particolarmente significativo. Anche la fine della carriera fu forzata: la decise in seguito ad un incidente automobilistico del quale restò vittima il 15 dicembre 1961 a Montry assieme al fratello Jean di ritorno da una manifestazione benefica a Bruxelles. Col fratello Jean aprì uno stabilimento di talassoterapia. E' morto di cancro nel 1983 a 58 anni.
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