Storia di Italo De Zan

Nato a S. Fior (Tv) l'1 luglio 1925, Italo fu il primo corridore sanfiorese a diventare professionista. Corridore tenace, di lui si ricorda, più che dei giorni di gloria, delle mancate vittorie per banali incidenti prima dell'arrivo, come un giorno a Roma, quando, lanciato verso un arrivo solitario, fu investito e rovinosamente scaraventato a terra da un cavallo imbizzarrito di un carabiniere del servizio d'ordine. Grande amico di Coppi e Bartali, dal primo ricevette numerosi consigli, con il secondo periodicamente si trovava a cene qua e là per l'Italia, avendo in comune con il mitico personaggio toscano, oltre che la passione per il ciclismo, anche uno spiccato amore per le raffinatezze della buona tavola. Praticò il ciclismo quando ancora le strade erano in maggioranza sterrate. Introdotto nel ciclismo da Gino Tonon si presentò a Milano per la Coppa Caldirola, ma al momento della partenza fu lasciato a piedi perché non c'erano più numeri. Piangendo disperato riuscì ad attirare l'attenzione di Magni che intervenne presso la giuria affinché gli fosse incollato sulla maglia un numero di carta. Partito in ritardo riuscì a recuperare la testa del gruppo solo a Varese, ma a Milano tagliò il traguardo in splendida solitudine e da allora divenne il pupillo di Magni.
Ottenne qualche buon risultato nelle prime stagioni del secondo dopo-guerra. Da dilettante vinse la Coppa del Re nel 1946 e arrivò 3° al Campionato italiano nello stesso anno. Professionista dall'ottobre 1946 al 1952, ottenne tre vittorie: la Milano-Torino nel 1947 (in volata su 5 avversari), la Sassari-Cagliari nel 1948 ed una tappa al Giro d'Italia (Napoli-Fiuggi) sempre nel 1948. Rilevanti anche i piazzamenti al Giro di Lombardia (3° nel 1947 e 4° nel 1946) e alla Milano-Sanremo (4° nel 1949 e 5° nel 1948).
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