La stagione 1906 di Giovanni Gerbi: alti e bassi, vittorie e delusioni

In questa stagione Giovanni Gerbi ha il difficile compito di confermarsi il miglior corridore italiano e il gravoso peso di essere l'uomo da battere dopo la grande annata precedente. La prima gara disputata è la Milano-Lecco-Milano del 25 marzo dove il Diavolo Rosso non riesce a staccare gli avversari e viene beffato in una tiratissima volata da Cuniolo con il quale ormai è in continua ed accesa polemica. Poi l'8 aprile si corre la Milano-Alessandria-Milano ed è una bella vittoria di Giovanni che stacca tutti e vince in solitudine. La stagione continua tra alti e bassi: il 15 aprile è soltanto 6° nella Milano-Domodossola vinta da Albini; il giorno dopo si ritira nella Domodossola-Milano dove si impone nuovamente il brillante Albini su Cuniolo e Rossignoli. Gerbi si riscatta poi il 6 maggio nella Milano-Pontedecimo che vince con una ventina di secondi di vantaggio su un gruppo di scatenati avversari al termine di un eccezionale allungo nel finale. In tutte queste gare però, sia vincitore o sconfitto, Gerbi non sembra più possedere quella netta superiorità mostrata l'anno precedente. I suoi avversari hanno copiato certe sue innovazioni (soprattutto la programmazione) ed inoltre si gareggia su percorsi raramente superiori a 200 km (le lunghe distanze sono il suo punto di forza). Il 13 maggio si corre la prima edizione del Giro del Piemonte e Gerbi compie una grande impresa vincendo con un margine sul secondo superiore a 40' dopo una fuga superiore ai 100 km. Dopo questa impresa il Diavolo Rosso si concede un pò di riposo, disertando alcune competizioni importanti come la Milano-Mantova e la Milano-Piano dei Giovi-Milano e si ripresenta alla prestigiosa Corsa Nazionale del 24 giugno ancora ovviamente con i favori del pronostico. Gerbi è tra i protagonisti ma nello sprint finale, tradito dalla sua irruenza, urta con Pavesi e cade. Si rialza e chiude quinto e ultimo del gruppetto dei battistrada. Smaltita la rabbia per la bruciante sconfitta, decide di tentare nuovamente l'avventura al Tour. Tuttavia neanche questa volta la fortuna gli sorride sulle strade francesi: nella prima tappa si piazza 12° mente nella seconda frazione viene letteralmente bersagliato dalla malasorte (fora tre volte nel giro di pochi km), perde moltissimo terreno e, ritenendo di non avere più possibilità di ben figurare, decide clamorosamente di ritirarsi. La prima competizione alla quale si schiera dopo il suo disastroso Tour è la Brescia-Milano-Pallanza del 26 agosto. Ottiene una bella vittoria riuscendo a vincere le ultime resistenze del bravo Danesi. Sulla pista di Pallanza si presenta da solo ottenendo una meritata vittoria anche se il suo vantaggio è risicato. Il 2 settembre si corre il Campionato Piemontese e Gerbi coglie un altro trionfo, sconfiggendo l'eterno rivale Cuniolo dopo 10 ore di battaglia furiosa ma inutile perchè poi il Diavolo Rosso e Manina vengono entrambi squalificati a vantaggio di Ceretti (terzo all'arrivo) per irregolarità varie compiute durante la corsa. Il calendario è sempre più fitto di appuntamenti e il 9 settembre Gerbi si presenta al via nella Milano-Bologna-Roma, in due tappe organizzata dalla Gazzetta. Nella seconda tappa Gerbi è nettamente in testa ma sbaglia strada, complice anche una cattiva organizzazione, ed è costretto al ritiro. Il 16 settembre si corre la prima storica edizione del Campionato Italiano professionisti su strada a Roma e il Diavolo Rosso si ritira infuriato quando, complici una caduta ed un incidente meccanico, si rende conto di non poter più contrastare il rivale Cuniolo che infatti conquista la maglia tricolore. Cerca quindi riscatto nella Roma-Napoli-Roma del 20 settembre; va in fuga, rimane da solo al comando ma entra in crisi ed è costretto al ritiro. Per Gerbi è un forte ridimensionamento; è talmente stanco e deluso, dopo una stagione molto intensa e sfibrante, che decide addirittura di disertare il Giro di Lombardia.
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