Le prime stagioni da professionista (1903-1904) di Giovanni Gerbi

Il giovane Gerbi (appena 18 anni) non ha esitazioni e nel 1903 diventa "professionista". E lo diventa nel senso più completo del termine: pensa solo alle corse, vive esclusivamente per la vittoria, comincia a studiare attentamente i percorsi di gara, analizza il comportamento degli avversari per individuare i difetti e le debolezze, si esalta nella ricerca della perfezione e dell'impresa. Sotto questo aspetto della "professione" Gerbi è indubbiamente un precursore e quindi nasce e si afferma definitivamente la leggenda del Diavolo Rosso.
Nel 1903 infatti Gerbi si pone definitivamente al centro dell'attenzione generale con una serie stupenda di vittorie. Comincia il 19 aprile nella Milano-Alessandria dove si impone con una volata in progressione di una potenza straordinaria. Il 10 maggio poi è la volta della Milano-Piacenza-Genova dove negli ultimi km riesce ad aver ragione degli avversari e si presenta da solo per primo sulla pista del Bisagno. Seguono le vittorie nella Milano-Torino e nel Circuito di Cremona e Gerbi viene giustamente considerato come uno dei migliori corridori italiani del momento ed è tra i favoriti della Corsa Nazionale (Gran Fondo) che si disputa il 23 luglio su un percorso ancora più lungo dell'anno precedente (600 km). Giovanni parte forte e a metà percorso rimane da solo al comando; impone un'andatura forsennata ma non riesce a gestire le forze per una gara così lunga, entra in crisi, viene superato e si ritira. A fine agosto accusa una nuova delusione: si corre la Ovada-Acqui-Asti-Novi-Ovada e viene superato allo sprint da Carlevaro. Intanto si accende la rivalità con Cuniolo, suo conterraneo, che diventa il vero avversario da battere per il Diavolo Rosso. A settembre si corre la sesta edizione della Corsa del Re e il Diavolo Rosso compie un'altra impresa arrivando da solo al traguardo di Milano. Terminata la stagione su strada Gerbi pensa di esordire nelle gare su pista e viste le sue carenze in volata, non può ovviamente gareggiare nelle prove di velocità e sceglie il mezzofondo, diventando stayer. L'esordio si verifica a fine ottobre sull'anello del trotter di Piazza Doria di Milano in una Sei Ore dietro allenatori meccanici e, nonostante un debutto un pò affrettato, vince alla grande. Nell'inverno gareggia a Parigi anche se raccoglie più sconfitte che vittorie. La Francia lo attira molto e nel 1904 ci ritorna per disputare la Bordeaux-Parigi ottenendo un incoraggiante 10° posto anche se poi la giuria lo squalifica, come molti altri, per aver usufruito di aiuti irregolari. In estate decide di partecipare alla seconda edizione del Tour de France rinunciando in pratica a tutte le corse del calendario italiano. Al Tour in ogni tappa si verificano incidenti, combines, trucchi, misfatti, irregolarità ed inganni tanto che poi i primi quattro della classifica a Parigi verranno squalificati. Per Giovanni il Tour finisce nella seconda tappa, quando sulla vetta del Col de la Republique, il gruppo di cui fa parte viene aggredito dai "tifosi" del beniamino locale Faure che è in fuga. Il nemico da colpire è Maurice Garin ma il gruppo è folto ed è difficile, tra la confusione e l'oscurità, individuare subito il campione francese. Per cui gli spettatori invadono la strada e cominciano il loro vergognoso ed ignobile attacco un pò alla cieca: tra tutti il più malconcio è proprio Gerbi che comunque riesce a rialzarsi, prova a proseguire la corsa ma dopo pochi km deve arrendersi ed è costretto al ritiro per le ferite subite. Torna in Italia avvilito e ferito ma fermamente intenzionato a riscattarsi: è costretto invece al ritiro anche nella Gran Fondo. In questo momento, a 19 anni, Gerbi vive il primo periodo oscuro della sua carriera agonistica, più per sfortuna che per propri demeriti. E' infatti ancora popolarissimo ed apprezzato al punto che la stessa UVI lo designa ufficialmente come nostro rappresentante ai Campionati del Mondo di Mezzofondo professionisti che si svolgono il 4 settembre al Velodomo Crystal Palace di Londra. Durante la gara Gerbi cade è non da segni di vita; trasportato d'urgenza all'ospedale, le sue condizioni appaiono subito molto gravi. Rimane in coma per cinque giorni poi finalmente si riprende e la sua eccezionale tempra gli consente di rimettersi in sesto abbastanza prontamente. La stagione però ormai è finita e per attuare i suoi propositi di vendetta deve aspettare l'anno seguente.
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