Uno dei più popolari corridori italiani: Luciano Pezzi

A Russi, piccolo centro agricolo tra i più importanti della Romagna, nasce nel 1921 uno dei più popolari corridori italiani: Luciano Pezzi. Dal padre, ex ciclista e meccanico tuttofare noto in paese con il soprannome di "Machinì", acquisisce un radicato interesse per il ciclismo. A tredici anni inforca una bicicletta con la seria intenzione di dedicarsi all'attività sportiva. Ma è solo nel 1937, a sedici anni, che comincia a correre come aspirante con una vera bici da corsa, una Maino già appartenuta all'amico tipografo Fantini.
Luciano Pezzi nel corso delle sue sgroppate in bicicletta ha l'occasione d'incontrare e di allacciare amicizia con Gaspare Babini un corridore di Piangipane ben noto agli appassionati di ciclismo dell'epoca. L'incontro si rivela determinante per la futura carriera sportiva del giovane Luciano. Infatti Babini non solo è prodigo di utilissimi consigli sul modo migliore per allenarsi e affrontare le corse, ma gli offre anche l'opportunità di iscriversi a un gruppo ciclistico di rilievo: l'Opera Nazionale Dopolavoro "Aeronautica" di Predappio. Con questo sodalizio Luciano gareggia dal 1938 al 1941 sia come allievo che come dilettanti riportando la maggior parte dei suoi successi. Si distingue come buon passista dotato di spunto veloce e buon arrampicatore. Da allievo nel 1938-39 ottiene una ventina di vittorie e diciannove secondi posti; da dilettante vince nove volte e in sette occasioni si piazza al secondo posto. Nel corso del 1941 è constretto ad interrompere l'attività a causa della guerra. Parte militare con un'assegnazione nei pressi di Fiume a Villa Nevoso: qui viene impiegato in pericolose missioni come portaordini in bicicletta. Scampato alla deportazione rientra a Russi, dove nel dopoguerra gestisce in qualità di meccanico un negozio di velocipedi nella centralissima Via Maccabelli. Spronato dai compaesani riprende a correre come dilettante nel 1944 con l'US Russi e nel 1946 con i colori della S.C. Modena e nel 1947 con quelli del G.S. Vilco di Bologna. Ottiene alcuni significativi risultati vincendo anche per distacco come, ad esempio, a Modena nella Coppa Anderlini. Il passaggio al professionismo avviene nel 1948 con la Arbos grazie ad un contratto messo a punto da "Zanì", zelante protagonista della vita ciclistica a Russi. E' lo stesso Zanì che in quel periodo apre una sottoscrizione tra i compaesani (81.500 lire) per consentire al bravo corridore di recarsi nella riviera ligure, ad Alassio, allo scopo di effettuare la preparazione più idonea prima dell'apertura della sua prima stagione coi professionisti. In questa categoria Luciano gareggia fino al 1959. Partecipa ad undici Giri d'Italia (8° nel 1950) e a cinque Tour de France dando una mano e molti litri d'acqua ai vittoriosi Coppi e Bartali. Con la vittoria riesce ad andare a segno una sola volta: tappa Narbonne-Ax les Thermes del Tour 1955. Nonostante il bilancio di vittorie deficitario Luciano Pezzi è, a ragione, considerato uno dei più popolari corridori italiani. Dal 1960 al 1980 svolge un'intensa e proficua attività come direttore sportivo alla Ghigi (1960-1962), alla Salvarani (1963-1970), alla Dreher (1973-74), alla Fiorella-Citroen (1977-78), alla Magniflex e alla Famcucine (1979-80).
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