Domenico inizia a correre come allievo nel 1958 difendendo i colori della "Rinascita" con cui rimane fino al 1961: consegue una vittoria a Perugia nel Trofeo Faina e una serie di piazzamenti entro i primi dieci. Nella categoria dei dilettanti dal 1959 al 1961 ottiene una ventina di vittorie tra cui spiccano il Campionato Emiliano a Santo Stefano nel 1960, la Coppa Caduti Sanmartinesi a San Martino in Strada, il Gran Premio della Cooperazione a Cattolica sempre nello stesso anno e nel 1961 una tappa al Giro dell'Umbria, le "San Pellegrino" di Bologna e di Napoli, il Campionato Sanmarinese e il Trofeo Vital a Lugo, gara indicativa per i campionati del mondo. Grazie alle sue doti di passista dotato di un notevole spunto veloce richiama l'attenzione dei tecnici. Nel 1960 e 1961 viene convocato dal commissario tecnico Rimedio come azzurrabile per alcune competizioni premondiali tra cui quelle di Valle Mosso e di Santo Stefano Magra. Nel 1962 al 1967 corre come professionista, ma il rendimento è discontinuo e ottiene solo due vittorie. Nel 1965 con la Maino partecipa al Giro d'Italia: ha modo di distinguersi nelle tappe centrali ottenendo in tre giorni due secondi posti e una bella vittoria in volata a Palermo dove supera fior di velocisti come Dino Zandegù. Nella classifica finale è 74°. In precedenza aveva conseguito un altro successo imponendosi nel Gran Premio di Ceprano.