Storia di Guido Bernardi

Passista veloce, potente e nello stesso tempo elegante, Guido Bernardi è stato senza dubbio tra gli atleti che hanno fatto la storia del ciclismo piacentino. Nato il 21 settembre 1921 a La Bellotta di Pontenure, si avvicinò allo sport giocando in una piccola squadra di calcio, ma ben presto dirottò le sue fresche energie sui pedali. Debuttò in una corsa a cronometro cavalcando una bicicletta avuta in prestito. Era il 1935. La prima tessera, che pagò di tasca propria, gliela rilasciò il Gruppo Rionale Corridoni di Piacenza, con la cui maglia nel 1937 s'impose in ben dodici gare per Allievi e l'anno successivo si laureò campione emiliano di categoria. Trasferitosi alla gloriosa Cesare Battisti di Milano, nel 1940 esordì tra i Dilettanti con buoni risultati. Dopo la forzata interruzione bellica, riprese a correre e vincere già nella seconda metà del 1945, confermandosi su ottimi livelli pure nella stagione seguente. Dopo un periodo di crisi, nel 1948 iniziò a dedicarsi con maggiore convinzione alla pista ed ebbe la soddisfazione di difendere i colori italiani alle Olimpiadi di Londra, dove, sulla pista di Herne Hill, conquistò la medaglia d'argento nell'Inseguimento a squadre insieme a Benfenati, Citterio e Pucci. Questo risultato rappresentò l'apice di una carriera che comunque gli regalò ancora le prestigiose vittorie internazionali di Vienna (1949) e Zurigo (1950), oltre ai successi nelle classiche italiane Coppa San Geo (1949) e Trofeo Banfo (1950), con le casacche di Tre Mori Fiorenzuola e Olubra Castel San Giovanni. Passato professionista alla soglia dei trent'anni con l'équipe piacentina Arbos, ebbe modo di correre al fianco di tutti i più grandi campioni della sua epoca. Abbandonò definitivamente l'agonismo dopo aver disputato la Milano-Sanremo del 1952.
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