Storia di un campione .... Louis Bobet

Louis Bobet è stato uno dei massimi interpreti del ciclismo d'oro degli anni '50. Grazie alla sua tempra e ad un coraggio straordinario, ha collezionato un palmarés di vittorie tra i più importanti della storia del ciclismo ed è diventato il corridore più amato di francesi.
Il giovane Louis, corridore francese originario di St Meen-le Grand, passa professionista a soli ventidue anni e ottiene subito un inatteso trionfo al Giro della Senna, con un vantaggio sul secondo che supera i sei minuti. Convocato nella squadra francese per il Tour si scontra però con le Alpi, ed è costretto al ritiro. Proprio in questa occasione gli viene affibiato il soprannome di Louison, quando, in seguito a una caduta, si abbandona a una crisi di pianto sul ciglio della strada. Nel 1948 Bobet si ripresenta alla Grand Boucle con l'obiettivo di vincere. Lancia la sua sfida a campioni come Gino Bartali, ma un'infezione al piede gli impedisce di mantenere la maglia gialla conquistata a Cannes e il Tour, a distanza di dieci anni dal primo successo, è nuovamente dello scalatore italiano.
La classifica generale dei grandi giri a tappe si rivela ancora un traguardo ostico per Bobet; le vittorie di tappa e i Gran Premi della montagna rivelano comunque già il suo talento. Ha invece miglior fortuna nelle gare in linea: nel 1950 ottiene il suo primo grande successo da professionista nel Campionato nazionale francese, bissato l'anno successivo, quando si impone anche nella Classicissima, la Milano-Sanremo. Beffato dall'italiano Bevilacqua sulla linea del traguardo della Parigi-Roubaix, Louison non si lascia sfuggire a fine stagione il Giro di Lombardia. L'appuntamento con la Roubaix è solo rimandato di qualche anno. Ormai la sua maturazione atletica e tecnica è giunta a compimento, e il campione francese è pronto a calcare la ribalta del Tour da protagonista.
Dopo aver saltato l'edizione del '52 per un errore di preparazione, nel 1953 Bobet prende il via al Tour de France consapevole della propria forza e sorretto da una squadra a sua completa disposizione. Vince sbaragliando con disarmante facilità l'opposizione del connazionale Jean Robic e dello svizzero Ugo Koblet; l'Izoard, che gli era stato fatale nella sua prima apparizione al Tour, lo consacra questa volta come il re degli scalatori. Il 1954 è l'anno dell'apoteosi sportiva di Louison: non solo bissa il trionfo nella Grande Boucle, battendo lo scalatore spagnolo Federico Bahamontes sulle grandi salite, ma conquista anche il Campionato del Mondo a Solingen, in Germania, davanti allo svizzero Fritz Schaer. Ormai Bobet è assurto al ruolo di idolo dei francesi. Nel corso del Tour del '55, Louis Bobet regala agli appassionati una delle pagine più belle della storia del ciclismo: messo in crisi dal giovane emergente Charly Gaul, che lo ha distanziato di un quarto d'ora sulle Alpi, Louison sembra sul punto di crollare, anche a causa di un dolorosissimo ascesso alla coscia. Il giorno dell'ascesa al Mont Ventoux, il due volte campione di Francia, vincitore quell'anno anche del Giro delle Fiandre, dimostra la sua enorme classe e stacca tutti gli avversari. Conquista così il suo terzo Tour ed entra definitivamente nella leggenda.
Nel 1956 Bobet rinuncia al Giro di Francia per i postumi di un'operazione chirurgica. Riesce comunque a salvare la stagione imponendosi nella Parigi-Roubaix, contrastando gli scatti di Van Steenbergen. Il 1958 è invece un anno nero, costellato da ben quattro secondi posti: al Criterium nazionale, al Mondiale, alla Parigi-Tours e soprattutto al Giro d'Italia. Nella corsa rosa Bobet viene battuto da Gastone Nencini per soli 19 secondi; la squadra francese inoltre taccia di scorrettezza i tifosi italiani, accusati di spingere i propri corridori in salita e di ostacolare gli avversari. La stagione si chiude senza alcuna vittoria: è l'inizio del declino sportivo per il grande campione che termina la sua carriera da professionista nel 1961, oscurato dall'emergente Jacques Anquetil.
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