Leo Proost

Classe 1933, Leo fu uno straordinario interprete della specialità più spettacolare della pista: il mezzofondo (o stayer). Nella gara dietro motori l'armonico colpo di pedale ed il sopraffino gusto alla velocità di questo belga dalla faccia triste si potevano esprimere al massimo. Quando era in giornata, nessuno sapeva tenere i suoi ritmi. Da notare che ai tempi di Proost, le moto usate dagli allenatori erano di grossa cilindrata, ed i corridori giravano costantemente a velocità superiori agli 85 chilometri l'ora, per arrivare, negli acuti e negli attacchi, anche a punte sui 100 kmh.
Leo ha compiuto imprese incredibili proprio in quella che è da considerarsi la più grossa generazione di stayer. I vari Timoner, De Loof, Oudkerk, Depaepe, De Wit, erano degli autentici mostri e Proost, quando era animato da fieri propositi, se li lasciava dietro con delle progressioni che lasciavano senza fiato il pubblico.
Ombroso nella vita d'ogni giorno, spettacolarissimo quando dietro al rullo di una moto poteva liberare quella che era la sua interna arte immanente. Con lui gli allenatori avevano vita facile, ed ai vari Meuleman, Kock, Walrave ecc. non restava che azionare l'acceleratore. Un Leo ispirato sopportava velocità pazzesche ed il rullo sembrava incollato alla sua ruota anteriore.
Leo Proost vinse i mondiali fra i professionisti a Rocourt nel '63, ad Amsterdam nel '67 ed a Roma nel '68 (dopo uno spettacolare duello con Piet De Wit), giunse secondo a Parigi nel '64 e terzo a Francoforte nel '66. Per più di un lustro fu un poeta delle piste e della velocità. Un grande davvero.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy