Odino Baldarelli

Nato a Fano il 24 luglio 1930, deceduto a New Haven (Connecticut - USA) il 6 giugno 2020. Passista scalatore, alto 1,82 per 75 kg. Professionista dal 1953 al 1957. Corridore caparbio, senza grossi punti deboli e nelle giornate di maggior vena capace di tenere in salita anche dei campioni. Un corridore in crescita che ebbe di fatto mozzata la carriera a soli venticinque anni da una grave caduta. Cresciuto nell'Alma Juventus Fano dove si fece apprezzare e dove, dopo una buona parentesi fra i dilettanti, poté esordire fra gli Indipendenti nel 1953, prima del sostegno della professionistica Guerra. Con queste maglie fu autore di un ottimo ingresso nel ciclismo d'élite. Vinse infatti due corse: la Coppa Mario Apparente e la Coppa Zoppas. Fu poi 2° nel Giro di Sicilia, nella Coppa Sabatini e nel Giro delle Due Province, 4° nel Giro dell'Etna e nel GP Industria, 5° nel Trofeo Morgagni Ridolfi. Ottenne inoltre una serie incredibile di piazzamenti di pregio in gare di una certa importanza. Nel 1954 passò all'Arbos ed in talune gare corse con la Fiorelli. L'importanza di Odino nel panorama ciclistico italiano crebbe, perché vinse tre corse di una certa importanza e continuò a piazzarsi in tante manifestazioni, non solo italiane. Fece sua la tappa di Catania al Giro di Sicilia (chiuso poi al 10° posto), s'aggiudicò la Coppa Mobilfiamma ed in Spagna vinse la tappa di Salon al Giro di Catalogna. Fu 3° nella Coppa De Santi, 4° nella Coppa San Giorgio, 5° nella Coppa San Benedetto del Tronto. Indi 9° nel Giro della Valle del Metauro, 11° nel Giro dell'Emilia e 16° nel Tour de Suisse. La stagione 1955, che doveva lanciarlo definitivamente, fu invece amara. E dire che partì bene. Vinse infatti il GP Fano, fu 2° al Giro dell'Etna e 5° nel Giro della Valle del Metauro e sesto al GP Cattabrighe. Poi andò a correre in Svizzera, chiuse il Tour de Suisse al 45° posto e pochi giorni dopo fu 5° nel Giro del Ticino. Ma una grave caduta in allenamento sconvolse ogni piano. Nel '56 e '57 staccò la licenza con l'Alma Juventus Fano, ma non corse mai. Emigrò negli Stati Uniti su suggerimento di uno zio che s'era trasferito nel Connecticut ed anch'egli si stabilì in quello stato. Lavorò come muratore e aitante in un ristorante. Poi arrivò l'idea di aprirne uno suo che chiamò "Dino's", proponendo quella cucina italiana che in ogni angolo di terra viene apprezzata. Fu la fortuna di Odino, come ha sempre raccontato nei suoi frequenti ritorni a Fano, per ritrovare parenti e amici.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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