Adriano Durante, il filosofo

Adriano Durante, dopo una brillante carriera tra i dilettanti in cui si aggiudica anche il Piccolo Giro di Lombardia, nel 1963 passa al professionismo e si afferma per le sue spiccate qualità di sprinter.
Lo recluta la mitica Legnano, con lo stipendio di 60.000 lire per 10 mesi all'anno, un poco più sostanzioso delle 40.000 lire, ma per 12 mesi, del suo precedente stipendio da operaio.
Suo il record di 3 vittorie alla Milano-Vignola, gara velocissima e dal percorso pianeggiante, che ben si addice alle sue caratteristiche atletiche. Record stabilito nel 1970, eguagliato da Marino Basso nel 1973 e da Rik Van Linden nel 1978, ma mai superato.
Da buon specialista nelle volate di gruppo Durante fa incetta di traguardi in diverse competizioni a tappe: Giro d'Italia, Tour de France, Quatre jours de Dunkerque, Parigi Nizza, Tirreno Adriatico, Vuelta a Andalucia e Giro di Sardegna.
Le tre tappe vinte al giro e quella vinta al tour sono il risultato di un impegno ammirevole, che lo porta a percorrere, fino all'ultimo chilometro, dal 1963 al 1970, cioè per otto anni consecutivi, il Giro d'Italia e nel 1965, 1967 e 1970 contemporaneamente anche il tour, con un totale di 27 piazzamenti di tappa tra i primi dieci.
Numerose pure le vittorie nelle gare di un giorno: nel 1963 Milano-Vignola, Giro di Campania, Giro del Piemonte e Giro del Lazio, nel 1964 il Giro di Romagna, nel 1965 Col di San Martino, Giro della Provincia di Reggio Calabria e Coppa Bernocchi, nel 1966 la Milano-Vignola, nel 1968 il Gran Premio Industria e Commercio di Prato e nel 1970 la Milano-Vignola.
Un bottino che il corridore trevigiano meriterebbe di arricchire trionfando in una competizione di rilievo europeo, obiettivo che manca giungendo secondo, per un soffio, per ben 3 volte!
Il 19 ottobre 1963 sul traguardo del Giro di Lombardia si affrontano due trevigiani di ventitré anni: De Rosso che entra per primo nel velodromo Senigallia di Como e Durante che guida il ristretto gruppo dei più immediati inseguitori, ma ambedue vengono beffati sul filo di lana dall'olandese De Roo.
Il 19 marzo 1966 all'arrivo della Milano San Remo Durante mette in fila i molti velocisti in gara per aggiudicarsi la classica di Primavera, ma viene superato dall'ancora poco noto Merks. Pochi giorni dopo, il 9 aprile 1966, sul traguardo dell'impegnativo Giro delle Fiandre lo sorpassa il belga Sels.
Una beffa resa ancora più indigesta dal fatto che i suoi due più diretti competitor, gli sprinter Dino Zandegù e Marino Basso, colgono l'affermazione di grande prestigio, rispettivamente nel Giro delle Fiandre del 1967 e nel campionato mondiale del 1972.
Nel 1974 Durante si ritira dalle competizioni e scrive riflessioni su ciclismo, forza di volontà e carattere umano. Non è un segreto che dopo le sue volate spesso si dedicava alle letture, meritandosi il soprannome di "filosofo".
Articolo inviato da: Angelo Gerosa
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