Pasquale Fornara: Il profeta del ciclismo italiano in terra elvetica

Nel dopoguerra, nell'Europa distrutta dagli eventi bellici, assunsero grande popolarità le competizioni svolte sulle strade, ben tenute, della neutrale Svizzera. Eventi sportivi onorati anche dalle vittorie di Bartali al Tour de Suisse del 1946 e 1947 ed al Tour de Romandie del 1949, e di Coppi al GP de Lugano del 1951, 1952 e 1956.
In quegli anni il miglior profeta del ciclismo italiano in terra elvetica, fu il piemontese Pasquale Fornara, che si aggiudicò il Tour de Suisse nel 1952, 1954, 1957 e 1958; il Gran Prix de Suisse a cronometro nel 1953 ed il Tour de Romandie nel 1956, gara a tappe in cui giunse anche secondo nel 1953 e nel 1955.
Conquistando le quattro maglie d'oro di leader del Tour de Suisse, Fornara si lasciò alle spalle vincitori del Giro d'Italia come Clerici, del Tour de France come Kubler, o di ambedue le grandi corse a tappe come Koblet e, nell'edizione del 1954, Coppi.
Fornara in Svizzera vinse pure diversi circuiti, arrivò 2 volte secondo (dietro ad Anquetil) al prestigioso Gran Prix de Lugano a cronometro e, da prezioso gregario, aiutò Coppi a vincere il Campionato del Mondo svoltosi a Lugano nel 1953.
Grazie alle sue indubbie qualità a cronometro ed in montagna Fornara si classificò secondo alla Vuelta a Espagna ed alla Paris-Nice nel 1958, terzo al Giro d'Italia nel 1953 (primo nella classifica della montagna) e quarto al Tour de France nel 1955.
Piazzamenti ottimi, ma poca cosa rispetto a quanto realizzò in terra elvetica stabilendo il record di vittorie, tutt'ora ineguagliato, al Tour de Suisse.
Articolo inviato da: Angelo Gerosa
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