Il ciclista brianzolo - Costantino Conti

La Brianza è terra di gente operosa ed intraprendente. Al centro di questo territorio, che si estende tra Milano, Como e Lecco, vi è Nibionno, il paese di Tino Conti.
E forse la "brianzitudine" spiega il coraggio e la risolutezza con cui il ciclista di Nibionno divenne il beniamino di Adriano De Zan. Il mitico telecronista, infatti, lo rese celebre con l'immancabile "TinoConti!" (tutto attaccato) con cui accompagnava le gare che lo vedevano protagonista.
Nel 1967 Conti, al Tour de l'Avenir, vince il tappone di montagna, indossa la maglia gialla e si aggiudica il secondo posto della classifica finale. In quell'anno conquista due medaglie d'oro ai giochi del Mediterraneo e l'anno seguente disputa l'Olimpiade di Città del Messico.
Approdato nel 1969 tra i professionisti si aggiudica il Giro delle Marche, battendo il compagno di fuga, l'olandese volante Olè Ritter, e pochi giorni dopo, si inserisce a sorpresa tra i primi dieci della classifica generale della corsa rosa. Ma sarà sufficiente il richiamo della squadra a riporre le velleità personali, e mettersi a disposizione del capitano Eddy Merkx, a fargli comprendere che non è fatto per la vita da luogotenente, fosse pure del numero uno al mondo.
E così si ritira dal suo primo giro d'Italia, lascia la Faema, ed inizia quel pellegrinaggio tra equipe minori che gli permetterà di conquistarsi un ruolo da protagonista nel mondo del ciclismo degli anni '70 del secolo scorso.
Scelta difficile, quella di battersi con i giganti delle due ruote senza una forte squadra alle spalle, ma piena di preziosissime soddisfazioni.
Il 6 giugno del 1974, nel tappone del Giro d'Italia che termina sulle Tre Cime di Lavaredo, stacca l'ex capitano Eddy Merckx e vola a conquistarsi il terzo posto di tappa ed il quarto posto in classifica generale che manterrà fino alla conclusione del giro. Pochi giorni dopo, il 12 giugno, al Giro di Svizzera, indossa la maglia di leader della classifica degli scalatori e giunge 2 volte secondo al traguardo di tappa.
Il 5 settembre del 1976, ai campionati mondiali di Ostuni, entra nel quartetto in fuga e al traguardo si aggiudica il terzo posto sul podio, superando l'olandese Zoetemelk.
Il mondiale di Ostuni fu la sua migliore prova e, nel contempo, la maggiore delusione dei suoi tifosi, che sperano in un allungo finale, mentre Tino si pone a disposizione del capitano Francesco Moser, coprendo le spalle al suo sfortunato tentativo di battere in volata il belga Maertens.
Il valore del ciclista brianzolo è ben documentato da un ricco tesoro di ottimi piazzamenti: 3^, al Lombardia del 1974, al campionato italiano del 1975 e al campionato del mondo del 1976; 4^ al Giro d'Italia del 1974 e alla Milano San Remo del 1975, 5^ al Giro di Svizzera del 1974.
E non mancano le vittorie clamorose, come quella colta alla 3 Valli Varesine del 1974, da uomo solo al comando che stacca gli inseguitori di quasi 3 minuti.
Un capitano "faidate" che seppe battersi, a muso duro, con campioni del calibro di Merckx, Gimondi, De Vlaeminck, Maertens, Motta, Moser e Baronchelli.
Articolo inviato da: Angelo Gerosa
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