Emile Masson junior

Nato a Hollogne aux Pierres l'1 settembre 1915. Deceduto a Liegi il 2 gennaio 2011. Professionista dal 1937 al 1951 con 16 vittorie.
Figlio d'arte, il padre Emile Masson senior, classe 1888, era stato una gloria dell'epoca successiva ai primi pionieri del ciclismo belga. Guidato dal genitore, Junior era divenuto atleta completo, forte su tutti terreni, soprattutto nelle gare di un giorno. Un gran lottatore, armato di una evidente quanto incredibile tenacia. E fece pure presto a raggiungere l'insieme delle sue doti, tanto è vero che a poco più di ventun anni vinse una tappa del Giro del Belgio '37 e, l'anno successivo, raggiunse la consacrazione della sua tangibile realtà di pregio, vincendo alla maniera forte la Freccia Vallone, guarda caso irridendo un sire come Sylvere Maes. Fu protagonista con tanto di bei piazzamenti nelle altre classiche franco belghe e, dopo essersi guadagnato la selezione per il Tour de France, grazie pure ad un limpido successo nella Bruxelles-Hazemont, trovò modo di vincere la diciassettesima tappa di questa grande corsa, nonché di mettersi in luce per la combattività e l'autorevolezza con la quale consumò la sua presenza. Il 1939 elesse compiutamente Masson Junior fra i grandi ciclisti grazie soprattutto ad una vittoria che resterà unica nella storia della regina delle classiche: la Parigi-Roubaix. Al comando in solitudine a 20 chilometri dall'arrivo forò. Mentre aggiustava la gomma, fu raggiunto e, ovviamente staccato dal drappello che lo inseguiva. Ripartì con veemenza riagguantò il gruppetto e s'involò solitario ancora una volta, giungendo al traguardo con 1'30" di anticipo sugli avversari!
Anche nello stop per la guerra, si dimostrò valoroso: per ben quattro anni, fu relegato in un campo di concentramento in Germania, ma, nonostante martiri e sofferenze, a fine conflitto, riprese a correre con grande tangibilità. Nel 1946 si aggiudicò la Bordeaux-Parigi, che gli concesse l'emozione di compiere quel giro d'onore sulla pista del Parco dei Principi, che era stata una gioia anche di suo padre. Come ebbe a dire successivamente, quello fu il più bel giorno della sua vita sportiva. Sempre nel medesimo anno, s'aggiudicò anche il Campionato Belga, che rivinse l'anno successivo: per questo, nel '47 gli venne attribuito il Trofeo Gentil. A fine carriera, diventò un apprezzato giornalista a "La Vallonie" e a "Les Sports". Successivamente, divenne presidente del club organizzatore della Liegi-Bastogne-Liegi. Morì in serenità, nella sua casa di Liegi, ad oltre 95 anni.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy