Alberto Volpi

Nato a Saronno il 9 dicembre 1962. Passista scalatore. Alto 1,77 per 64 kg. Professionista dal 1984 al 1997, con 8 vittorie. Ci sono corridori che passano abbastanza inosservati e, magari, posti all'attenzione del giudizio dell'osservatorio, vengono definiti modesti, ma che nella realtà sono molto migliori e potrebbero persino recitare pagine importanti. A diminuire di tanto lo spessore delle considerazioni, c'è il loro carattere, la loro personale volontà di vivere lo sport col pragmatismo di un lavoro da svolgere in punta di piedi, con buon senso ed una buona dose di gentilezza. Purtroppo chi è fatto così, spesso è gran brava persona che, però, va a cozzare con una immagine realistica e per nulla fuori senno, che vuole lo sportivo dotato di una gran dose di cattiveria, di egoismo e, perché no, di falsità e di ipocrisie. Aspetti che, più si va avanti coi tempi e più si cementano. In fondo, non sono altri che la dimostrazione di una certa caduta umana, italiana in particolare. Bene, di tutto questo, Alberto Volpi e stato ed è stereotipo. Non era un campione, ma tanti campioni sono stati più scarsi di lui; non era un arrivista, faceva il suo mestiere, ma tanti altri, con meno qualità, lo han fatto meglio nella considerazione di troppi, magari perché ogni tanto "urlavano" o vezzeggiavano da paggi perfetti i "padrini del vapore". Insomma, per chi scrive, c'è da chiedersi come abbia fatto un Volpi a capitare in un ambiente pieno di scimitarre e di ortica, come il ciclismo. In ogni caso, l'Alberto corridore, valeva di più, molto di più, di quanto non abbia raccolto. Ma non glielo si può dire perché per lui ha ottenuto il massimo. Già, perché da brava persona, fa della modestia un credo.
Ottimo dilettante, capace di piazzarsi secondo in una manifestazione durissima come il Giro della Valle d'Aosta nel 1983 e, l'anno dopo, finire sempre secondo ad una "freccia" come il prestigioso. Alle Olimpiadi di quell'anno, oltre ad essere il migliore in corsa degli italiani, fece vedere delle belle qualità. Idem nelle prime corse fra i professionisti, poi si adeguò alla sostanza: aiutare gli altri, capire la corsa e suggerire. Già, prima dell'avvento delle radioline era lui....la radiolina, magari meglio molto meglio del proprio "diesse". Un Cambiasso, per fare un paragone calcistico, delle squadre in cui ha militato. Per lui, solo per lui, pochi acuti: in fondo la vita non è fatta solo per gli strilloni. Uomo di sostanza celata, forse per questo, appesa la bicicletta al chiodo, è diventato direttore sportivo, ma anche qui non strillando, non viene valutato per quello che vale e che può insegnare. Però bravo, ed è questo ciò che conta, anche se viviamo nell'era del "non è importante essere, ma apparire". Da fedelissimo e intelligente gregario di Argentin e Bugno, in particolare, al nocchiero che poco si vede di oggi; da corridore leggero che pareva pedalare in sospensione, a uomo d'ammiraglia ordinato, puntuale, quasi a non volerla graffiare, perché anche lei fa parte del mestiere.
Le sue cifre da corridore.
Tutti i suoi successi. 1985 (Sammontana) 2 vittorie: GP Città di Camaiore; Classifica Giovani Giro d'Italia. 1989 (Chateaux d'Ax) 2 successi: Classifica Generale Giro di Calabria; Tappa Gioia Tauro (Giro di Calabria). 1993 (Mecair) due vittorie : Wincanton Classic; Leeds Classic. 1995 (Gewiss Ballan) un successo: Cronosquadre Alencon (Tour de France). 1997 (Batik) una vittoria: 3a tappa Volta ao Alentejo.
I suoi migliori piazzamenti. 1985: 2° nel Giro dell'Appennino; 3° Tappa Paola (Giro d'Italia); 3° nel Giro del Lazio. 1986: 2° nel Giro del Veneto; 3° Tappa Nicotera (Giro d'Italia). 1987: 2° Tappa Como (Giro d'Italia); 2° nel Giro dell'Appennino. 1988: 3° Tappa Selvino (Giro d'Italia); 3° nel Giro dell'Appennino. 1989: 3a nel Giro di Campania. 1990: 2° Tappa Passo d'Aprica (Giro d'Italia). 1993: 3° nella Clasica San Sebastián. 1997: 2a nel GP Chiasso.
In carriera ha corso 12 Giri d'Italia (1985: 10º - 1986: ritirato nella 16a tappa - 1987: 23º - 1988: 19º - 1989: ritirato alla 11a tappa - 1990: 38º - 1992: 29º - 1993: 24º - 1994: 35º - 1995: 45º - 1996: ritirato alla 13a tappa - 1997: 16º) ed a 3 Tour de France (1989: ritirato alla 13a tappa - 1990: 74º - 1995: 65º). E stato azzurro ai Mondiali di Utsonomiya nel 1990: ritirato. Da dilettante ha partecipato alle Olimpiadi di Los Angeles 1984: 13°.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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