Cesare Luigi Brambilla

Nato a Bernareggio, frazione di Sulbiate (MB), il 3 maggio 1885, deceduto a Milano il 3 marzo 1954. Fondista veloce. Professionista dal 1905 al 1909 con una vittoria. Cesare Luigi, è spesso confuso con un collega quasi coetaneo di nome Giuseppe, assai meno meteora di lui e col destino sfortunato che se lo portò via a trenta anni, soprattutto non in possesso di un curriculum contenente una classica come il Giro di Lombardia. Già, perché il Cesare Brambilla, vinse davvero quella che poi diverrà "la classica delle foglie morte", e lo fece senza quella considerazione che era doverosa visto il ruolino che aveva tenuto lungo tutta la stagione di quel successo. S'era segnalato da dilettante, nel 1902, avendo vinto il Titolo Italiano nella velocità, ed era considerato uno poco adatto alle corse su strada perché ritenuto non sufficientemente fondista. Passò professionista nel 1905 con la "Turkheimer" e provò subito a migliorarsi su strada. Nell'anno giunse 2° nel Campionato dell'Unione Sportiva Milanese, 2° nella Cava Manara-Mortara-Cava Manara, 2° nel Campionato Porta Vittoria, 7° nella Coppa del Re e 9° nella Corsa Nazionale. Insomma, stava davvero migliorando, ed aveva solo 20 anni. Nel 1906, ovvero il suo anno d'oro, prima di giungere alla grande vittoria, correndo per Rudge e Bianchi, s'era reso protagonista di un'infinità di piazzamenti, perlomeno giustificanti il ruolo di outsider al "Lombardia". Fu infatti 3° nella Milano-Alessandria-Milano, 3° nel Campionato della Società Ciclistica Milanese, 4° nella Coppa Val d'Olona, 4° a Castel San Giovanni, 4° nella Milano-Giovi-Milano, 4° nella Milano-Roma, 4° nel Circuito Tortonese, 5° nella Brescia-Pallanza, 5° nella Domodossola-Milano, 5° nella Milano-Alessandria-Milano, 7° nella Milano Mantova e 7° nel Giro del Piemonte ed altri piazzamenti minori, diversi dei quali, comunque, nei primi dieci. Insomma, abbastanza, per esser preso in considerazione. Arrivò dunque all'11 novembre 1906 allo start del Giro di Lombardia, con le "gambe sicuramente calde", a dispetto della temperatura esterna. E qui, in gara, con una condotta tenace che non lo vedrà più ripetersi con tale intensità, riuscì a raggiungere il traguardo col favoritissimo Galetti e a batterlo in volata. Il resto della carriera di Brambilla, sta tutta nel 4° posto colto nel 1907 nella Sanremo-Ventimiglia-Sanremo a cui fece seguito, un paio di settimane dopo, il 4° nella Milano-Cremona. Corse ancora un paio d'anni e, nel 1909, con l'Atala, tentò pure l'avventura al Tour de France, ma si ritirò perché davvero spento. Certo, una meteora, ma forse solo per gli immani sforzi che compì nell'anno del suo successo al Lombardia.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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