Francesco Arazzi
Nato a Crema (Cr) il 29 gennaio 1972. Stradista e pistard. Passista veloce. Professionista dal 1995 al 2000, con 5 successi.
Era naturale che il Velodromo Pierino Baffi di Crema, allora perfettamente funzionante, fosse un obbligato incubatore delle consistenze agonistiche e di apprendistato di un cremasco come Francesco Arazzi. Non era però così naturale, che il ragazzo avesse delle doti e potesse diventare qualcuno. Se non lo è diventato, c'è da chiedersi "il perché", visto che il talento, a Francesco, non mancava. Nel 1989, da juniores, su pista, chiuse 3° il Campionato italiano della Corsa a punti, poi sempre alternando strada e pista si determinò da dilettante un evidente vincendo tra le altre, il Trofeo Fumagalli, il Giro delle Tre Province e una frazione della Settimana Bergamasca, mentre sugli anelli, entrò nel giro azzurro del mezzofondo. Nel 1995 entrò a far parte della professionistica Brescialat, vincendo nell'anno d'esordio la seconda tappa del Giro del Portogallo. Dopo un '96 passato come diversi colleghi a tribolare per le vicissitudini che coinvolsero il San Marco Group, tornò al successo nel '97, vincendo il Giro della Provincia di Piacenza e la prima tappa del Giro del Portogallo. Nel 1998 vinse il Giro del Friuli, finì secondo nella Clasica Almeria e terzo nella tappa di Forte dei Marmi al Giro d'Italia (si ritirò nel corso della 17esima frazione). Nella stagione seguente finì il Giro d'Italia al 112° posto e vinse, nell'amica terra lusitana, la seconda tappa del Gran Premio Telecom Portugal. Poi, nel 2000, l'accasamento alla Mobilvetta, ma corse pochissimo ed a fine anno abbandonò l'attività agonistica. Per chi scrive, Francesco Arazzi valeva di più del curriculum messo assieme.
Era naturale che il Velodromo Pierino Baffi di Crema, allora perfettamente funzionante, fosse un obbligato incubatore delle consistenze agonistiche e di apprendistato di un cremasco come Francesco Arazzi. Non era però così naturale, che il ragazzo avesse delle doti e potesse diventare qualcuno. Se non lo è diventato, c'è da chiedersi "il perché", visto che il talento, a Francesco, non mancava. Nel 1989, da juniores, su pista, chiuse 3° il Campionato italiano della Corsa a punti, poi sempre alternando strada e pista si determinò da dilettante un evidente vincendo tra le altre, il Trofeo Fumagalli, il Giro delle Tre Province e una frazione della Settimana Bergamasca, mentre sugli anelli, entrò nel giro azzurro del mezzofondo. Nel 1995 entrò a far parte della professionistica Brescialat, vincendo nell'anno d'esordio la seconda tappa del Giro del Portogallo. Dopo un '96 passato come diversi colleghi a tribolare per le vicissitudini che coinvolsero il San Marco Group, tornò al successo nel '97, vincendo il Giro della Provincia di Piacenza e la prima tappa del Giro del Portogallo. Nel 1998 vinse il Giro del Friuli, finì secondo nella Clasica Almeria e terzo nella tappa di Forte dei Marmi al Giro d'Italia (si ritirò nel corso della 17esima frazione). Nella stagione seguente finì il Giro d'Italia al 112° posto e vinse, nell'amica terra lusitana, la seconda tappa del Gran Premio Telecom Portugal. Poi, nel 2000, l'accasamento alla Mobilvetta, ma corse pochissimo ed a fine anno abbandonò l'attività agonistica. Per chi scrive, Francesco Arazzi valeva di più del curriculum messo assieme.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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