Gaetano Sarazin

Nato a Ferrara l'08 marzo 1936. Passista scalatore, alto m. 1,67 per kg. 62. Professionista dal settembre 1960 al 1962, senza ottenere vittorie.
Nato a Ferrara, passò l'adolescenza a Trieste e fu qui che si appassionò al ciclismo, fino al punto di entrare nelle file della "Bartali Rovis" e ed iniziare a razziare traguardi. Nel 1957 vinse il Trofeo della Vittoria, battendo il già famoso scalatore Imerio Massignan. Nel 1958 Federico Gay, grande ex corridore degli anni venti, direttore sportivo del G.S. Ceat di Torino, portò Gaetano Sarazin nella sua squadra, ed a correre fra i migliori "puri" italiani e non solo. La crescita di Sarazin fu evidente e tale da convincere chiunque sul suo valore. Nel 1959 vinse cinque corse, una più bella dell'altra e nel 1960, oltre ad essere stabilmente nel giro azzurro di Elio Rimedio, partecipò al Campionato Mondiale su strada dilettanti, che si svolse sul circuito di Sachsenring nella Germania dell'est. Qui corse bene in appoggio a Trapè e Cerbini e chiuse al 48° posto, a 22" dal vincitore Eckstein. All'indomani della corsa iridata, sapendo di non correre l'Olimpiade di due settimane dopo, rispose affermativamente alle richieste della Bianchi di Pinella De Grandi, che lo voleva professionista già da settembre'60. Prima di debuttare, si ritrasferì nuovamente con la famiglia a Casalecchio di Bologna. Fra i professionisti però, Gaetano Sarazin non riuscì a mantenere le promesse, anche se avrebbe avuto una migliore carriera nei vertici, se fosse stato più tagliato al ruolo di gregario. Sta di fatto che nel 1961, pur piazzandosi a ridosso dei primi in diverse corse classiche nazionali (notevole il suo Giro di Lombardia, chiuso al 18° posto) e dopo aver concluso il Giro d'Italia all'81° posto, non riuscì a convincere De Grandi per una riconferma. Nel 1962, riuscì in extremis a trovare sostegno e contratto con la svizzera Mittelholzer-Cynar. Corse la Vuelta di Spagna con la formazione Nazionale italiana, concludendola al 35° posto, indi con la sua squadra partecipò al Tour de Suisse arrivando 46°. Nelle corse in linea fu molto bravo, chiudendo 3° la prima edizione del Giro del Trentino, indi fu 9° al Gran Premio Avezzano e 15° al Giro di Toscana. A fine anno però, si ritrovò senza contratto affidabile e decise di chiudere col ciclismo agonistico.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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