Storia di Angelo Miserocchi

Angelo Miserocchi nasce nel 1933 a Santerno, ultima frazione di Ravenna ai confini con Bagnacavallo. Comincia a correre nel luglio 1950 con la societa' "Rinascita" nella categoria degli allievi conseguendo numerosi piazzamenti e tre vittorie tra cui la Coppa "Giulio Bartali", disputata nel percorso da San Sepolcro alle Balze di Verghereto, dove è posto il cippo in ricordo del fratello di Gino morto per incidente durante una gara ciclistica nel 1936. L'anno successivo, sempre come allievo, risulta sette volte primo rivelando ottime attitudini di scalatore cui vanno aggiunte buone capacita' di passista e un sorprendente scatto nelle volate. Tra queste la classica Bologna Reggio Emilia, citta' del Tricolore, dove vince precedendo R. Paglia e E. Baldini. Dilettante dal 1952 al 1956 gareggia con diverse societa' ("Rinascita" 1952, "Baracca" di Lugo 1953, "Pedale Ravennate" 1954, "S.C. Voltana" 1955-56, "Resta" di Imola secondo semestre 1956) ottenendo complessivamente 38 vittorie (anche nel proprio paese trionfando davanti a L. Grassi, nel tripudio dei compaesani), alcune delle quali di grande rilievo in classiche nazionali e internazionali: Bologna-San Marino (1954) infliggendo 40'' a E. Baldini, Milano-Rapallo, Gran Premio del Rosso a Montecatini (indicativa olimpioniche per Melbourne 1956) davanti a E. Baldini.
Nel commentare l'esito della Milano-Rapallo Elio Carta su "Sport Illustrato" (6 Settembre 1956) scrive: "A. Miserocchi e' uscito di prepotenza nel finale sui saliscendi della Riviera di Levante: forte del punto di appoggio offerto dal compagno di squadra S. Ferlini, parte di slancio, sgomina gli avversari, raggiunge i due fuggitivi e riesce con azione poderosa a piantarli. Non sara' piu' raggiunto. Piombando come un falco su Santa Margherita Ligure imbocca la strada che lo conduce a Rapallo". Il 22 Ottobre del 1956 Leone Grassi su "Stadio" titola: "Deciso dal guizzo di A. Miserocchi l'avvincente Gran Premio del Rosso" e afferma: "La vittoria di A. Miserocchi non fa una grinza perche' lungo l'impervio percorso il ravennate oltre all'essere riuscito a rintuzzare gli attacchi degli avversari, sul San Baronto ha portato a fondo il suo decisivo attacco che gli ha permesso di staccare sia pure di pochi secondi E. Baldini e gli altri compagni di fuga. La sua volata infine e' stata un capolavoro di tempestività che gli ha consentito di sfruttare le sue ottime doti di scattista e di rintuzzare l'attacco di E. Baldini che con una partenza lunga aveva cercato di coglierlo di sorpresa".
Nel Trofeo "Minardi" a Ravenna (1956) - nota classica nazionale - e' autore di una gara maiuscola che lo vede attento ed accorto protagonista sia in pianura che in salita. A tre chilometri dall'arrivo, grazie ad una condizione di smagliante freschezza, opera un poderoso allungo che gli permette di staccare il gruppetto (che fra gli altri comprendeva A. Pambianco, G. Carlesi e D. Bruni) ed arrivare al traguardo in solitudine. Questa vittoria segue 2 secondi posti degli anni precedenti; da notare che in uno di questi (Campionato emiliano dilettanti del 1954) si fece soffiare la vittoria in quanto, sicuro di avere vinto, alzo' le braccia in segno di vittoria facendosi così beffare da I. Mazzacurati. Superba la sua azione nella 3a Coppa "Amati" a Rimini dove vince per distacco infliggendo 3'34'' a E. Palarini e oltre 6' a S. Finessi. Energico, spinge con potenza sui pedali senza un attimo di pausa onfermando ancora una volta doti eccezionali di fondo, di scalatore e di passista.
Gareggiando inoltre come dilettante nella categoria professionisti consegue vittorie nell'internazionale Coppa "Sabatini" a Peccioli precedendo per distacco G. Morini e G. Pintarelli e nel Giro del Valdarno battendo V. Bartolozzi, A. Pellegrini e R. Bartalini. Spesso protagonista nelle gare piu' significative a carattere nazionale e internazionale ottiene autorevoli piazzamenti. Nel Giro di Toscana (239 Km) raggiunto in prossimità dell'arrivo si piazza al secondo posto alle spalle di A. Pambianco, dopo il IV posto dell'anno precedente vinto da S. Ranucci neocampione del mondo. Nella finale del Gran Premio Pirelli (1956), disputata sul classico percorso del Giro di Lombardia, è interprete di una coraggiosa fuga, in vista dell'arrivo, alle soglie del Vigorelli, viene ripreso da D. Ronchini che lo batte in volata. Nel corso della gara, nella scalata al Monte Ghisallo fa registrare il nuovo tempo record di 24'25''. Da ricordare che al giro di Lombardia del 1949 vinto da Fausto Coppi, il campionissimo stabilì il record di scalata in 25'07''. Dai vertici della classifica nazionale dilettanti passa al professionismo nelle file della "Bianchi" con un contratto biennale 1957-58 insieme a D. Ronchini e D. Bruni. La notizia riempie di entusiasmo gli sportivi di Santerno, capeggiati dal "super" tifoso G. Bassi meccanico di biciclette del paese conosciuto con il soprannome di "Biochi", precursore del ciclismo locale avendo disputato il Giro di Lombardia nel 1907. Entusiasmo che la cittadinanza esprime organizzando, nel novembre del 1956, una simpatica cerimonia di festeggiamento in onore di A. Miserocchi. In questa occasione i cittadini di Santerno, tramite don R. Zanini arciprete e parroco del paese, gli offrono una medaglia d'oro. Nel 1957 partecipa sia alle classiche nazionali e internazionali di primavera, del rituale calendario professionistico. Nel Giro di Sicilia a tappe ottiene il 6° posto in classifica finale risultando ben piazzato in alcuni arrivi (3°, 6°, 12°). Porta a termine onorevolmente il Giro d'Italia coadiuvando N. De Filippis in maglia rosa per diverse tappe. Conclude la stagione con scarsi risultati in rapporto alle premesse iniziali. Nel 1958, sempre a causa di un non perfetto rendimento è ricoverato in clinica a Bologna per accertamenti su consiglio del medico sportivo. Alla dimissione viene diagnosticato un dismetabolismo glucidico evoluto poi in diabete. Nonostante il perpetuarsi dello scarso rendimento conclude l'attività agonistica nel 1958 al Giro di Sicilia (quell'anno disputato in una unica tappa di 328 chilometri vinto da D. Ronchini) piazzandosi al 6° posto.
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