La vittoria di Rik Van Steenbergen nella Freccia Vallone 1949

13a Edizione: 13 aprile 1949 (Charleroi - Liegi)

La svolta sulla internazionalizzazione della Freccia Vallone avvenuta l'anno prima, trovò in questa edizione la conferma storica: ben 196 partenti e, soprattutto, davvero la massa dei migliori ciclisti mondiali. A sancire il nuovo vento sulla classica delle Ardenne, un nome su tutti: Fausto Coppi, proprio nell'anno che lo consacrerà alla storia di questo sport. E proprio colui che si apprestava a diventare il "Campionissimo" fu il filo conduttore della corsa. I ripetuti allunghi di Fausto, alzarono il ritmo della gara, provocarono una selezione senza precedenti che spinse al ritiro i tre quarti dei partenti (sul traguardo di Liegi, giunsero solo in 47!), ed assottigliò vistosamente il gruppo di testa, fin dai primi cento chilometri. L'intento dell'alfiere della Bianchi, era quello di sfiancare sulle cote il temuto Rik Van Steenbergen, un ventiquattrenne belga già considerato, ben aldilà delle copiose ed importanti vittorie, come imbattibile allo sprint, nonché fortissimo sul passo. A sessanta chilometri dall'arrivo, su uno dei ripetuti attacchi di Coppi, rimasero con lui proprio Van Steenbegen (che fu il primo, come in precedenza, a rispondergli), ed un mazzetto di altri forti belgi: Ward Peeters, Marcel De Mulder, Roger Gyselinck e Pino Cerami, gran corridore potenziale, italiano di sangue e di nascita, ma ormai belga per residenza, lavoro e vita. Anche i fortissimi francesi Louis Bobet, non ancora "Louison" e Louis Caput, furono costretti a cedere. Coppi non si fermò, ed attaccò ancora, ma aldilà del cedimento di Gyselinck proprio sull'ultima cote, non poté evitare l'epilogo in volata. Qui, Van Steenbergen, che pure aveva speso più degli altri per resistere all'italiano, vinse agevolmente. Ed il suo successo, dopo la vittoria colta l'anno prima nella Parigi Roubaix, confermava che il ciclismo mondiale aveva trovato un altro fuoriclasse.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy