Giovanni Fabbri

Nato a Pieve Cesato di Faenza (Ra) il 5 giugno 1939. Atleta completo, alto m 1,69 per kg 66. Professionista dall'ottobre 1963 al 1965, senza ottenere vittorie. Sembrava un predestinato e per certi aspetti lo fu. D'altronde, quando Giovanni era un bambino, il ciclismo era lo sport che più attirava, nonostante le fatica a lui siamesi. Su cento giovani uno solo arrivava nei paraggi dei vertici: il contrario di oggi, insomma. Il giovane Fabbri esordì fra gli allievi nel 1956, nelle fila della "Gallina" di Cotignola e l'anno seguente nella Baracca di Lugo. Nei due anni da allievo colse complessivamente otto vittorie, dimostrandosi abile in ogni versante di corsa. Anche da dilettante la sostanza non cambiò: con la "Csi Vittoria" di Imola, la sua prima società nella categoria dei "puri" vinse sette corse e il titolo italiano CSI, indi, con la "Gelso Resta Imolese", "Ghigi" Morciano, "Salco" Faenza e Sammontana altre ventisei. Nella tarda estate del 1963, si concretizzò per Giovanni la possibilità (con ritardo rispetto allo spessore dimostrato) di lasciare i dilettanti per passare professionista. Ad offrirgliela, per quello spezzone di stagione fu la Gazzola. Fabbri accettò e pur non cogliendo risultati in quel brevissimo scorcio di stagione, trovò per il 1964 accasamento nella Citè di Santa Margherita Ligure, guidata da Michele Gismondi. Poté così partecipare al Giro d'Italia che metterà il primo piedistallo nella doppietta della leggenda (Giro-Tour) da parte di Jacques Anquetil. Fabbri corse come gregario e svolse il suo compito bene, chiudendo 77° a Milano. Dopo la "Corsa Rosa", potè dare spago alle sue velleità. Non raccolse vittorie, ma un bel gruzzolo di piazzamenti a cominciare dal 2° posto nel Trofeo Matteotti, indi l'8° nel Gran Premio Besana, il 10° nel Gran Premio Corsico, il 15° nel duro Giro dell'Appannino e il 19° nel Giro d'Abruzzo. A fine anno però, la Citè chiuse i battenti e per Fabbri s'aprì la necessità di trovarsi squadra. Sodalizio che trovò lungo la stagione '65, con la maglia bianco blu della Filotex, una società che Valdemaro Bartolozzi seppe poi portare alla storia di questo sport, per organizzazione, contenuti e risultanze. Con la nuova maglia, Giovanni Fabbri, colse il 12 settembre, il 9° posto nel Giro del Nord-Ovest in Svizzera. Fu il suo ultimo piazzamento, prima di appendere la bici al chiodo.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy