Giuseppe Petito

Nato a Civitavecchia il 25 febbraio 1960. Passista. Alto 1,86m. per 74 kg. Professionista dal 1981 al 1996 con 7 vittorie. Un buon corridore che ha avuto la fortuna, o la bravura, di passare presto fra i professionisti e di accontentarsi del ruolo che poteva svolgere molto bene, senza cercare velleità o ambizioni sovradimensionate. Ne è uscito un atleta che ha corso la bellezza di sedici anni nella massima categoria lasciando un buon ricordo, indipendentemente dal fatto di essere rimasto nell'ambiente. Ed in lui c'erano tutti i cromosomi per stare a contar bollini-vittorie (inutili, aggiunge chi scrive) fra i dilettanti, perché lì già ai suoi tempi era più facile emergere e, magari, anche guadagnare, senza essere quasi nessuno nel romanzo del pedale. Già perché Giuseppe era un gran dilettante, capace di vincere belle corse come, per citarne qualcuna, il Trofeo Bianchin, la Montecarlo Alassio, la Coppa Burci, la Ruota d'Oro, il Trofeo Castelfidardo e laurearsi Campione Italiano nel '79, essere decisivo nella vittoria di Giacomini al Mondiale di quell'anno e fare una decorosa figura alle Olimpiadi di Mosca. Passato professionista durante la stagione 1981, già nelle prime corse dell'anno seguente si mise in luce, finendo 3° nel Giro di Sardegna, indi vincendo una tappa del Postgirot Open, corsa a tappe svedese, che concluse al posto d'onore e con i terzi posti al Giro del Veneto e al Giro dell'Etna. Nel 1983 ottenne piazzamenti in tappe sia al Vuelta dei Paesi Baschi sia al Giro di Sardegna; fu terzo al Giro della Provincia di Reggio Calabria e ottenne quella che la più importante affermazione della sua carriera professionistica, la terza tappa della Vuelta di Spagna. Nel 1984 vinse ad inizio stagione il Trofeo Laigueglia ma, vista l'attività di gregario svolta negli anni successivi, fu anche l'ultimo risultato di rilievo fino al 1986 quando fu 3° nella classifica generale della Tirreno-Adriatico. Tornò a vincere nel 1987, aggiudicandosi il Giro di Campania, cui seguirono ancora anni poco felici dal punto di vista dei risultati personali. Nel 1988 fu 3° nel Giro di Calabria e, per tornare alla vittoria, dovette aspettare il 1991, quando s'aggiudicò una tappa alla Settimana Ciclistica Internazionale. Quello stesso anno fu 2° nel Trofeo Laigueglia e nella Settimana Siciliana, 3° alla Vuelta ad Aragon e nel Gran Premio Industria e Commercio di Prato. Nel 1992, a Melfi, sfiorò il successo di tappa al Giro d'Italia, battuto dalla ruota veloce di Guido Bontempi. Col successo nella 4a tappa del Giro di Puglia '93, chiuse il suo incontro coi successi. Poi ancora tanto gregariato fino al '96. In carriera ha corso per la Santini Selle Italia, indi Alfa Lum, Ariostea, Gis, Mercatone Uno e Cantina Tollo. Terminato l'agonismo è passato sull'ammiraglia.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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