Marcello Siboni

Nato a Cesena il 6 gennaio 1965. Passista. Professionista dal 1987 al 2002, senza ottenere vittorie. Sin da ragazzino si capì che per la sua costituzione fisica avrebbe avuto una maturazione lenta, ma costante. E che sarebbe cresciuto con l'arrivo di percorsi aspri. Ed infatti, da dilettante, col GS Maglificio Alexander-Gobbi Frutta, andò ad imporsi in una delle corse più belle e selettive dell'intero panorama internazionale della categoria: il prestigioso Gran Premio Capodarco. Ciò gli valse la convocazione azzurra per il Tour de l'Avenir, ma quando già stava in aeroporto alla volta della Francia, fu relegato al ruolo di riserva. Marcello ci rimase male, ma alla luce della storia spesso illusoria della categoria, giova ricordare che nessuno dei sei prescelti azzurri per quell'avvenimento, ha poi lontanamente svolto una carriera paragonabile a quella di Siboni fra i professionisti. Ed il buon Marcello, fra i prof, vi passò l'anno seguente, in seno alla prestigiosa Ariostea di Giancarlo Ferretti, detto già Ferron. Qui iniziò a lavorare in maniera oscura per i tanti capitani del sodalizio e quando ebbe la possibilità di correre con specifiche velleità al Tricolore su strada del 1990 (abbinato al GP Camaiore), finì 4°. Ma secondo Ferron sbagliò corsa, ed il rapporto fra i due si ruppe. Finito alla Jolly Componibili, qualche anno dopo divenne uno dei compagni di squadra più fidati di Marco Pantani. Potremmo dire il suo "Ettore Milano", il primo dei gregari negli allenamenti ed una peculiare pedina di sostegno in gara. Poco importava se a livello personale la miriade di piazzamenti non sono stati arricchiti da una vittoria: la carriera di Marcello Siboni per il ruolo recitato accanto ad un corridore tra i più grandi della storia come Pantani, è stata sicuramente di pregio. Ed in carriera, Marcello, ha corso 7 Giri, chiudendone 6 (miglior piazzamento, 26° nel '98) e 5 Tour tutti conclusi (miglior piazza, 41° nel '97). Insomma, il taciturno Siboni, visto il leggendario capitano, è anch'egli un passo obbligato nei taccuini degli storici.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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