Marco Cimatti

Nato a Bertola di Bologna il 13 febbraio 1913 e deceduto a Bologna il 21 maggio 1982. Professionista dal 1934 al 1940, con 14 vittorie.
L'approccio allo sport ai tempi di Cimatti era tutto fondato sulla passione, sulla popolarità di una disciplina, sulla possibilità o meno che una pratica sportiva potesse collegarsi all'arrivo di qualche danaro. Marco Cimatti scelse il ciclismo perché era la disciplina che a quei tempi raccoglieva su di sé tutto ciò che poteva contare per una scelta, forse anche più del calcio odierno, e lui, ragazzo ben piazzato ed atleticamente poggiante su probabili supremi percentili, arrivò a donare al pedale una poliedricità straordinaria: sulla bici, salvo le lunghe salite, era forte dappertutto. Un vero e proprio atleta: gran passista veloce, ottimo pistard, valido ciclocrossista. Ed era fin troppo ovvio che potesse primeggiare in diverse specialità. Nel 1932, assieme al "vicino modenese" Nino Borsari, al romano Alberto Ghilardi e al lombardo Paolo Pedretti, vinse l'Oro nell'inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Los Angeles. Dei quattro, Cimatti era nettamente il più giovane. L'anno seguente, rimase fra i dilettanti, si ritirò ai Mondiali su strada di Monthlery in Francia, ma nell'anno fu 2° nel Campionato Italiano di Velocità su pista ed in quello di Ciclocross. Nel 1934 passò professionista, dimostrandosi subito protagonista, al punto di vincere, fra le altre, una corsa come il Giro dell'Emilia. Di lì continuò a vivere un certo protagonismo, a togliersi qualche bella soddisfazione come quella di vincere tre tappe al Giro d'Italia '37 e a vincere la prima frazione con conseguente maglia rosa al Giro del '38 e, perché no, ad avviare da una scalcinata bottega, una fabbrica di biciclette portanti il suo nome. Una azienda che superò la Guerra, riuscendo a crescere al punto di spingere il Cimatti imprenditore, a dare vita, dal 1948 al 1950, ad una squadra di professionisti (maglia rossoverde a scacchi). Una squadra di medio valore che però seppe lanciare e godere della militanza di bei corridori come i fratelli Zanazzi, Cecchi, Casola e Barozzi. Insomma il buon Cimatti, il ciclismo lo ha vissuto davvero in tutte le facce.
Tutte le sue vittorie. 1934: Giro dell'Emilia; Milano-Sondrio-Milano; GP Ravenna. 1935: Coppa Malatesta; GP degli Italiani all'Estero; Criterium di Milano. 1937: 7a,12a e 19a Tappa del Giro d'Italia; 4° Tappa della Parigi Nizza; GP FCI a Mantova. 1938: 1° Tappa del Giro d'Italia; 10° Tappa del Giro dei Tre Mari. 1939: Milano Modena.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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