Mirko Celestino

Nato ad Albenga il 19 marzo 1974. Completo. Alto 1,73 m. per 65 kg di peso. Professionista su strada dal 1996 al 2007 con 14 vittorie. Poi è diventato uno specialista delle marathon sulle ruote grasse, per intenderci in quella mountain bike che lo vede tutt'oggi figura importante di questa specialità. Su strada lo si è sempre aspettato come una futura star, perlomeno nelle classiche in linea, ma è rimasto perennemente nell'anticamera della gloria assoluta. Un ottimo corridore s'intende e pur sempre in grado di esibire un palmares che in tanti vorrebbero, ma un pizzico di delusione, nel rendicontare la sua carriera, resta innegabile. Ed è pur vero che nel suo lungo tratto professionistico, ha incontrato sovente pagine di sfortuna, che hanno inciso sui suoi valori di pregio. Gran discesista, forte sul passo ed in possesso di una sparata da finisseur a cui aggiungeva un più che discreto spunto veloce, Mirko Celestino è stato comunque un nome sul quale le attenzioni non si sono mai appannate. Anche quando la sua tenuta sulle lunghe salite, che gli precludeva velleità sui GT, evidenziò possibilità concretissime solo sulle corse di un giorno e delle brevi corse a tappe.
Da dilettante fu molto tangibile, vinse corse importanti come il Palio del Reciotto e con la maglia azzurra nel 1995, vinse il Campionato Europeo su strada in quel di Trutnov,nella Repubblica Ceka, dove anticipò due futuri iridati come Roman Vansteins e Giuliano Figueras. Nel 1996 passò al
professionismo, con il Team Polti. Dopo tanti piazzamenti, anche di peso, come il 3° posto nella tappa di Camaiore al Giro d'Italia '97 ed il 2° nella Coppa Placci dello stesso anno, ottenne le prime vittorie nel 1998, imponendosi nel Giro dell'Emilia e nel Regio Tour, dove vinse la classifica finale e una tappa e fu selezionato in azzurro per i Mondiali di Valkenburg, dove si ritirò nel corso del 13° giro. Nel 1999, conquistò la vittoria nella Cyclassics di Amburgo, prova di Coppa del Mondo di Amburgo, indi la Coppa Placci, corse il Mondiale di Verona che chiuse 25°, ed il sabato successivo la prova iridata, fece suo il Giro di Lombardia, dove anticipò Di Luca e Mazzoleni, al termine di una condotta di gara decisa e coraggiosa. Sembrava consacrato al grande ciclismo, ma nel 2000, anche per qualche malanno, non ottenne vittorie, ma solo piazzamenti di prestigio nazionale che gli valsero comunque una nuova selezione per i Mondiali di Plouay, dove chiuse 58°. Nel 2001, passò alla Saeco, ed aprì l'anno con la conquista, allo sprint, del comunque prestigioso Trofeo Laigueglia. Indi proseguì con la speranza, che è sempre stata tutta sua in quanto ligure, di vincere la "Sanremo" che chiuse quell'anno 16°. Superato un appannamento sempre dovuto a momenti di sfortuna si rifece a fine stagione, vincendo prima la Tre Valli Varesine, indi la più vecchia delle classiche: la Milano-Torino. Nel 2003, dovendosi dividere la squadra con Danilo Di Luca, ebbe meno opportunità, ma fece bene, al punto di sfiorare la vittoria nella "Classicissima" Milano-Sanremo, dove finì 2°, solo perché si trovò stretto nella forbice del suo Mapei, composto da Paolo Bettini, che vinse, e Luca Paolini che fu 3°. Nell'anno comunque colse altri piazzamenti di prestigio e conquistò due belle vittorie: la Settimana Ciclistica Internazionale Coppi & Bartali a tappe e, nuovamente, la Milano Torino. Nel 2004 partì bene vincendo la frazione iniziale della "Coppi & Bartali" che chiuse 2° in classifica, ma nel resto di stagione anche per recuperare un infortunio, fu anonimo. Nel 2005 passò alla Domina Vacanze, dove fece incetta di grandi piazzamenti nazionali ed internazionali (2° nella Milano-Torino, 3° nell'Amstel Gold Race, nel giro dell'Emilia e nella Coppa Sabatini), ma non ritrovò la vittoria. Ormai al declino continuò a correre fino al 2007, passando al Team Milram che aveva rilevato la Domina Vacanze, ma non trovò più il colpo di pedale d'un tempo, anche se colse diversi piazzamenti: su tutti il 2° posto nel Campionato Italiano 2006, dietro a Bettini. A fine 2007 il passaggio alla mountain bike, nella specialità "marathon", dove vinse gli Italiani nel 2009 e 2011 e, nel 2010, finì 2° agli Europei di Montebelluna.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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