René Vermandel

Nato a Zelzate il 23 marzo 1893, deceduto ad Anderlecht il 20 aprile 1958. Passista veloce, pistard ciclocrossista. Professionista dal 1913 al 1930 con 48 vittorie.
Un corridore dalla carriera lunghissima, anche se solo nella parte centrale vissuta con la determinazione di far emergere i grandi mezzi di cui era dotato. Veloce, solido, col colpo d'occhio dei grandi che non lasciano nulla di intentato. Resistente e, all'occorrenza, anche in possesso di caratura da corse a tappe: un terreno però, che l'interessava poco. Un campione, senza se e senza ma, sicuramente troppo dimenticato sull'altare delle conte degli albi d'oro e della sempre crescente miopia dell'osservatorio ciclistico. Uno che quando non vinceva si piazzava ed è stato capace di riciclarsi con successo in altri settori del pedale, perché lui, il ciclismo, lo aveva davvero nel sangue. Dopo un esordio vincente fra gli indipendenti nel 1913 e nel '14, dove vinse, fra le altre, la Bruxelles-Esneux e il GP di Bruxelles, fu bloccato dalla Prima Guerra Mondiale che ne spostò il ritorno, sempre fra gli indipendenti, al 1919. In quell'anno, vinse il Titolo belga della categoria, la Bruxelles-Liegi e la Bruxelles-Hoboken. L'esordio fra i professionisti l'anno seguente, quando, già ventisettenne, fu subito protagonista, vincendo un paio di tappe al Giro del Belgio, finendo 3° nella Parigi-Bruxelles e nel Campionato Nazionale, nonché 8° alla Parigi Tours. Col 1921 e fino al 1924 compreso, Vermandel fu il corridore più forte e tangibile nelle grandi corse del nord. Vinse due Titoli belgi su strada, nel 1922 e '24 (fu 2° nel '21 e 3° nel '23), quello nel ciclocross (1921), il Giro delle Fiandre 1921 (fu 2° nel '24), la Liegi Bastogne Liegi nel 1923 e nel '24, due volte, con una miriade di tappe all'attivo il Giro del Belgio nel 1921 e '22, il Gran Premio della Schelda nel 1921 e nel '24, il Giro delle Tre Città Sorelle (allora gran classica) nel 1921, la Coppa Sels nel 1921 e '23, il Criterium degli Assi (anche questa corsa che si svolgeva dietro derny era una classica, nel genere inferiore solo alla Bordeaux-Parigi), nel 1922. Sempre nel lasso 1921-'24, fu 2° nella Parigi Roubaix del 1923 ed era stato 4° nel 1921, fu 3° nella Parigi Bruxelles del 1922. Con l'arrivo del 1925, già 32enne decise di monetizzare un po' meglio la sua carriera, senza stressarsi nelle grandi corse del nord. Emigrò in Germania, dove era florido il circuito delle Sei Giorni, gareggiando più che altro su pista senza abbandonare completamente quella strada che l'aveva eletto campione. Rimase vincente fino alla fine del suo lungo segmento ciclistico chiuso nel 1930. In carriera partecipò ad un solo Tour de France, nel 1921, ma non voleva correrlo, tanto è che non partì nella terza tappa. Proseguì, invece il suo rapporto col pedale anche dopo l'abbandono della carriera agonistica. Fu per anni Presidente dello Sporting Club di Kuregem, nonché allenatore di stayer. Seguì e lanciò in questa veste, grandi corridori come Willy Michaux e, soprattutto, Raymond Impanis. Anche il fratello di René, Achille, fu corridore professionista.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy