Nato a Torino il 18 giugno 1887 e deceduto a Druento (TO) il 17 febbraio 1959. Professionista dal 1907 al 1912 con due vittorie.
Un generoso, con la fuga nella testa, prima ancora che nelle gambe. Fisicamente gladiatorio, visse un grande biennio nel 1907-'08, con protagonismo grandi piazzamenti e una vittorie. Nel 1907 vinse la Susa-Moncenisio, fu 2° nella Coppa Val d'Olona, 3° nella Coppa Savona, 5° nel Campionato Italiano, 6° nella Coppa del Re e nella Corsa Nazionale, 7° nella Milano-Bologna-Firenze e nel Giro delle Antiche Province. Un ruolino importante davvero, anche perché correva sovente come spalla dell'amico fraterno Giovanni Gerbi in Bianchi. Nel 1908, al pari del "Diavolo Rosso", passò alla Peugeot. Fu una stagione molto buona per il lottatore torinese che, pur non vincendo, fu autore di una presenza costante nel protagonismo e nelle risultanze delle gare. Fu 2° nella Roma-Napoli-Roma e nel Giro del Piemonte, 4° nel Giro dell'Emilia Romagna, 5° nella Milano-Verona, nella Corsa Nazionale e nella Coppa Rho.
Al primo Giro d'Italia della storia, nel 1909, era atteso a qualcosa di più di quel che poi fu capace di fare: finì 11°, con soli quattro piazzamenti di tappa, ed a costo di fatiche enormi. Nell'anno, fu poi 3° nel Gran Premio Biella e 4° nella Coppa Savona. Nel 1910 diede tutto se stesso: vinse la Coppa San Giorgio, fu 3° nella Coppa Guicciardini, 4° nella Coppa Bastogi e nella Coppa Val di Ceno, 5° nella neonata bellissima corsa Genova-Nizza e nel Giro di Romagna-Toscana ed altri piazzamenti inferiori. Spese tantissime energie ed un po' come il suo grande amico Gerbi, imboccò un declino rapido ed inesorabile. Continuò a correre fino a tutto il 1914, con gare incolori e senza quel mordente che l'aveva contraddistinto. L'unico piazzamento un poco di nota, fu il 9° posto alla Genova Nizza, proprio nell'ultima stagione d'attività.