Giuseppe Minardi

Nato a Solarolo (Ravenna) il 18 marzo 1928. Passista veloce, alto m. 1,80 per kg 72. Professionista dal 1950 al 1958 con 18 vittorie. Giuseppe Minardi può essere considerato il Van Steembergen romagnolo, sia per il suo trascorso di ruota veloce fra i dilettanti, che per quello che ha saputo fare da professionista. Nei suoi dieci anni fra i "prof", infatti, il Minardi già divenuto "Pipaza", ha messo insieme un curriculum di tutto rispetto che ne ha fatto uno dei corridori più in vista dell'Italia degli anni cinquanta. Questo figlio autentico della Romagna, terra di simpatia e laboriosità, si affacciò ancora dilettante alla grande notorietà vincendo senza licenza "prof" la Milano-Rapallo e il Trofeo Matteotti edizione 1949. Professionista in maglia Legnano, "Pipaza" cominciò nel Giro d'Italia del 1951 ad iscrivere il suo nome fra i vincitori di tappa, trionfando nella frazione di Pescara. A questo traguardo, aggiunse subito il Trofeo Valleceppi. Sul finire di quell'anno solo un grande Luison Bobet gli impedì di iscrivere il suo nome nell'albo d'oro del Giro di Lombardia. Il Trofeo Baracchi, vinto in coppia con Fiorenzo Magni, chiuse una stagione d'oro per il romagnolo. Ma fu il 1952 l'anno super di Pipaza. Mancata di un soffio la Milano-Sanremo (2° dietro a Loretto Petrucci), vinse alla grande il Giro di Campania, la tappa di Genova al Giro d'Italia, la Tre Valli Varesine. Un bel bottino al quale si aggiunse la sconfitta per solo mezzo punto nel campionato italiano (Maglia poi finita sulle spalle di Gino Bartali). Sul finire di stagione la "chicca" di tutta la sua carriera: il trionfo nel Giro di Lombardia. Con quella vittoria, Minardi divenne uno dei corridori italiani più conosciuti all'estero. Il 1953 di Pipaza, si aprì ancora con un secondo posto dietro Petrucci alla Milano-Sanremo, una corsa stregata, dunque, per il corridore di Solarolo. Anche il resto dell'anno fu tutto un susseguirsi di piazzamenti, ma arrivò pure una grande vittoria: la tappa di Roma al Giro. In quell'occasione trionfò davanti allo stadio Olimpico (fu inaugurato quel giorno) gremito in ogni ordine di posti (un record per un finale di tappa). Partecipò con la Nazionale al Tour de France, ma si ritirò nel corso della 5a tappa. Tre le vittorie di Pipaza nel 1954: la tappa di Teormina al Giro d'Italia (dove fu anche per tre giorni maglia rosa), il Giro di Romagna e il Giro di Reggio Calabria, dove batté in volata Fausto Coppi, dopo che i due avevano staccato tutti. Cinque i successi nel 1955: la tappa di Cervia al Giro d'Italia, il Giro del Piemonte, il Trofeo Matteotti, il Circuito di Pescara e il GP di Imola, una cronosquadre. Un paio di successi nel 1956: la tappa di Rimini al Giro d'Italia e, per la seconda volta, il Giro di Reggio Calabria. Fu questo l'ultimo acuto della carriera di Minardi che continuò per altre due stagioni in maglia Leo-Chlorodont senza più ritrovare lo spunto di un tempo. Giuseppe Pipaza Minardi vestì con onore tre volte la Maglia Azzurra ai Mondiali: a Varese nel '51 dove finì 8°, a Lussemburgo nel '52, dove chiuse 10°, ed a Solingen '54, dove si ritirò, dopo aver fatto il suo lavoro d'appoggio.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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